19 gennaio 2018

Spesa con una criptovaluta fotografica. Kodak lancia la moneta virtuale per professionisti

 

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Gli esseri umani si dividono in due categorie: chi crede che le criptovalute salveranno il mondo e chi pensa che siano solo mode da nerd. E poi c’è qualcun altro che guarda l’argomento da un altro punto di vista e trasforma la tecnologia alla base del fenomeno, cioè la blockchain, in qualcosa di leggermente diverso e, forse, rivoluzionario. Stiamo parlando della Kodak, la storica società dedicata alla produzione di apparecchiature per le immagini e la stampa che, negli ultimi tempi, ha vissuto più bassi che alti, anche a causa di un ritardo di sviluppo nei confronti dell’immissione dei dispositivi digitali sul mercato di massa. 
Eppure, proprio da quel sistema che ne stava per decretare la scomparsa, potrebbe arrivare una concreta ipotesi di salvezza. Tra pochi giorni, infatti, sarà lanciato il KodakCoin, una «criptovaluta fotocentrica, che rafforzerà fotografi e agenzie per avere un maggiore controllo nella gestione dei diritti dell’immagine», si legge in una nota diffusa dall’azienda. 
Semplificando al massimo, la blockchain è un protocollo di scambio valuta, una sorta di grande libro contabile, ovviamente online, nel quale vengono registrate in sequenza tutte le transazioni effettuate tra diversi computer, una catena nella quale ogni nodo controlla l’altro e lo convalida, rendendo inutile, di fatto, la presenza di un’autorità centrale e garante. Kodak ha trasferito questa struttura dalla criptovaluta, cioè i famosi Bitcoin o gli Ethereum, all’immagine fotografica, così i professionisti potranno registrare i loro lavori sulla piattaforma KodakOne e la blockchain si occuperà di gestire le licenze e i pagamenti: «I fotografi potranno ricevere pagamenti per l’autorizzazione all’uso dei propri lavori subito dopo la vendita, e sia i professionisti che gli operatori amatoriali potranno vendere le proprie opere in sicurezza attraverso una piattaforma certa». 
E le buone notizie non finiscono qui, perché KodakOne scandaglierà il web per tenere traccia delle immagini e verificare che siano rispettate tutte le condizioni di utilizzo. Qualora ciò non dovesse avvenire, le immagini pirata saranno cancellate e la blockchain pagherà il fotografo. Funzionerà? L’Initial Coin Offer, meccanismo con cui la nuova moneta viene distribuita sul mercato, inizierà il 31 gennaio, con scambi tra investitori selezionati di USA, Canada, Gran Bretagna e altri Paesi e, contestualmente, sarà attivata la piattaforma KodakOne, per dare il via allo scambio di foto e KodakCoin. Intanto, la notizia della collaborazione con Wenn Digital, la società che ha sviluppato questa nuova blockchain, ha fatto balzare in alto le quotazioni. 
George Eastman, il fondatore della Kodak, coniò un payoff che riscosse un grande successo, per promuovere, nel 1888, la prima fotocamera per non professionisti: «Voi premete il pulsante, noi facciamo il resto». Adesso sarà la blockchain a farlo.

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