23 gennaio 2018

Da Martin Kippenberger e Maria Lassnig, al Mediteranneo. Il nuovo anno del Museion

 

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Ha trascorso dieci anni in un’astronave ma tutt’altro che in ibernazione, anzi, mantenendo il proprio organismo ben vigile, ricettivo agli stimoli. Il Museion taglia il traguardo dei due lustri nella futuristica sede di piazza Piero Siena, progettata dagli architetti KSV di Berlino per il centro di Bolzano, e rievoca la sua attitudine alla sperimentazione, testata con mostre di artisti come Tatiana Trouvé, Klara Lidén, Korakrit Arunanondchai, Lili Reynaud-Dewar e Francesco Vezzoli. Ma il museo diretto da Letizia Ragaglia non si ferma a guardarsi allo specchio e rilancia con un nuovo programma espositivo, scandito da riflessioni sullo stato attuale dell’arte, collaborazioni eccellenti con istituzioni e raccolte pubbliche e private, appuntamenti trasversali e, soprattutto, mostre. 
La stagione ripartirà il 2 febbraio con un picco di energia, raggiunto attraverso “Body Check”, mostra a cura di Veit Loers e dedicata a uno speciale dialogo tra Martin Kippenberger e Maria Lassnig. Il curatore ospite del 2018 ha riletto la ricerca del controverso maestro tedesco, scomparso nel 1997 per un cancro, per metterla in connessione con il lavoro dell’artista austriaca, che ci ha lasciato nel 2014, in un percorso di oltre 60 opere, su progetto allestitivo di Marco Palmieri, tra dipinti, disegni e video, dagli anni novanta ai duemila. Cosa ne è emerso? Un inedito confronto su un tema molto vicino a ognuno di noi, ovvero il corpo, sempre al centro della loro opera. 
Con Maria Lassnig, Museion riprende un’attenzione al femminile che si riflette anche nella programmazione del Cubo Garutti, al cui interno saranno allestite, da febbraio a ottobre, opere dalla collezione di diverse artiste, come Isa Genzken e Rosemarie Trockel, alle quali l’istituzione ha dedicato importanti personali negli ultimi anni. A chiudere il ciclo, il 25 ottobre, sarà un progetto speciale di Liliana Moro. La valorizzazione della collezione, in dialogo con raccolte internazionali pubbliche e private, continua nella mostra “Tutto. Prospettive sull’arte italiana”, in collaborazione con la Sammlung Goetz di Monaco e in apertura il 12 ottobre. L’esposizione, a cura di Ingvild Goetz, Leo Lencsés, Karsten Löckemann, Letizia Ragaglia ed Elena Re, presenterà un’ampia selezione di opere d’arte italiana di pittura e fotografia create dopo il 1950, dalle decostruzioni di Lucio Fontana, Enrico Castellani e Dadamaino, fino alla fotografia concettuale di Luigi Ghirri. L’attenzione ai linguaggi della scultura prosegue invece con John Armleder, che al Museion è già intervenuto con Endless, il video per la facciata, nel 2016, e in altre mostre, nel 2005 e 2007. Questo progetto speciale aprirà il 21 settembre ed è realizzato in collaborazione con il Madre di Napoli. 
La cultura nordica e quella mediterranea ancora in dialogo, con “Somatechnics”, mostra a cura di Simone Frangi, che festeggerà il compleanno di Museion, il 24 maggio. Una piattaforma multimediale per esplorare i temi dell’identità etnica e linguistica, dell’appartenenza e della trasgressione, con una esposzione di opere di Pauline Boudry e Renate Lorenz, Danilo Correale, Patrizio Di Massimo, Adelita Husni-Bey, Ursula Mayer, Sophie Utikal, un public program e un calendario di performance con Mercedes Azpilicueta, Muna Mussie, Marissa Lôbo
Il 23 maggio, una conferenza incentrata sul museo come luogo di memoria e ispirazione, riflessione proposta da Lisa Le Feuvre, direttrice della Holt-Smithson Foundation, Santa Fe, con Andrew Renton, professore alla Goldsmiths, University of London. Il cinque maggio, il progetto speciale dell’artista tedesco Olaf Nicolai, Carillon, una composizione musicale per campanacci da mucca eseguita in prima assoluta a Museion. Omaggio anche alla facciata mediale, con una programmazione che coinvolgerà il pubblico, che potrà decidere il video da proiettare, votando il preferito tra quelli delle rassegne passate. Nel mese di luglio proseguirà l’ormai consolidata collaborazione con il Festival Bolzano Danza. Per l’occasione il coreografo e danzatore Fabrizio Favale e il collettivo di artisti Zimmerfrei firmeranno un progetto sull’esplorazione dei linguaggi artistici e degli spazi del museo a cura di Frida Carazzato.
In home: John Armleder, Endless, Museion Media Façade, 2016. Foto Luca Meneghel, courtesy of the artist 
In alto: Ursula Mayer, ATOM SPIRIT, 2017, 16 mm on HD Transfer, 17,8 min

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