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Doug Aitken, l’artista che l’anno scorso ci aveva incantato con Mirage, la casa specchiata costruita in mezzo al deserto californiano, è tornato con una nuova opera, questa volta non in superficie, ma nelle profondità dell’Oceano. Tirate fuori bombole d’ossigeno, maschere e pinne, e preparatevi a nuotare insieme a banchi di pesci coloratissimi, perché l’Isola di Santa Catalina, in California, vi aspetta con Underwater Pavilions. L’installazione, prodotta dall’Associazione Parley for the Oceans e presentata in collaborazione con il MOCA – Museum of Contemporary Art di Los Angeles, consiste in tre sculture subacquee galleggianti, temporaneamente ormeggiate al fondale. Costruite con materiali scelti appositamente, ogni struttura presenta una parte specchiata per riflettere il paesaggio marino, così da funzionare come una specie di osservatorio caleidoscopico per i visitatori, mentre le altre superfici, ruvide e simili a rocce, sono state progettate per favorire la crescita dell’ecosistema marino, che potrà essere seguita da qualsiasi parte del mondo, grazie a una rete di telecamere. Arte e scienza nuovamente insieme, per osservare e relazionarsi con l’ambiente marino, e per sollecitare il pubblico alla sua tutela, tema oggi più attuale che mai. (NG)
non è che tutto questo alla fine è autorefenziale e soprattutto inquinante, non basta distruggere la terra ora anche il mare? Dov’è il valore artistico?