28 gennaio 2018

Ricordare per il futuro. A Roma, tanti appuntamenti per confrontarsi sulla barbarie nazista

 

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Ricorre quest’anno l’ottantesimo anniversario dalla promulgazione delle Leggi Razziali, emanate per la prima volta in Italia nel 1938 e accompagnate da una lunga e intensa campagna razzista e antisemita. “MEMORIA genera FUTURO”, giunto alla sua seconda edizione, è un programma di appuntamenti coordinato da Roma Capitale e dalla Comunità Ebraica di Roma in occasione del Giorno della Memoria, che quest’anno ci propone un fitto calendario di eventi, con un focus al 1938, per commemorare tutte le vittime dell’Olocausto. 
Tra le tante mostre organizzate, ne consigliamo qualcuna. 
Il Museo Ebraico di Roma ospita, dal 29 gennaio al 25 marzo, il bozzetto realizzato nel 1949 da Mirko Basaldella per il cancello interno delle Fosse Ardeatine. Il disegno è un fitto groviglio di linee cariche di tensione, che rievocano la tragedia dello sterminio per mano della ferocia nazista che si abbatté sul popolo romano il 24 marzo 1944, quando vennero trucidati 335 innocenti in risposta all’azione partigiana di via Rasella. Il memoriale in bronzo sorge nel luogo stesso dove fu consumato l’eccidio. Può essere considerato il primo monumento moderno dell’Italia repubblicana segnando una svolta nella storia della scultura anche internazionale, per l’interpretazione originale del tema commemorativo e per il serrato dialogo spaziale su scala architettonica. Il cancello approda di fatto a un intreccio aereo che tradotto nella monumentalità del bronzo «elimina ogni compiacimento veristico e il senso della glorificazione risulta più evidente e puro», dal Promemoria di Mirko Basaldella, 15 settembre 1949. 
Il 31 gennaio inaugura al Mattatoio (Ex Macro Testaccio) l’esposizione di Mauro Maugliani “Étoiles filantes”, a cura dell’Assessorato alla Cultura della Comunità Ebraica di Roma, ASCER e Azienda Speciale Palaexpo. Il progetto espositivo prosegue un lavoro iniziato nel 2017 con l’apertura dell’omonima mostra al Musée Masséna di Nizza. La tappa romana prevede l’aggiunta di venti nuove opere realizzate su tavola carbonizzata e ritraenti volti e figure di bambini deportati da Roma e dall’Italia nei campi di sterminio nazisti, o che subirono il trauma di vivere quel tragico momento storico. Per la realizzazione di questi lavori ex novo, l’artista si è documentato attraverso le immagini e le foto dell’epoca fornite dall’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma, dalla Fondazione Museo della Shoah e dal CDEC. (Elisa Eutizi)

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