29 gennaio 2018

Ad Reinhardt e Adelita Husni-Bey, per iniziare. Il primo anno di Fondazione Modena Arti Visive

 

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Nei suggestivi spazi del Museo della Figurina, Fondazione Modena Arti Visive, dopo un lungo periodo di attesa e di curiosità, ha inizio con la presentazione del programma espositivo per l’anno 2018, il primo dalla nascita dell’istituzione, costituita ufficialmente lo scorso ottobre dall’unione di Galleria Civica, Fondazione Fotografia Modena e Museo della Figurina. 
Introduce il Sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli: «La Fondazione Modena Arti Visive saprà rendere Modena sempre più attraente per il turismo e rappresenta il primo passo verso l’obiettivo di maggiore integrazione fra istituti culturali che avrà sede al complesso Sant’Agostino. Con l’ovvio obiettivo di essere superiore alla somma delle parti per contribuire a promuovere la città a livello nazionale e internazionale, l’istituzione ha a disposizione un doppio patrimonio di competenze e collezioni che saranno impegnati verso nuovi traguardi a benefici di tutta la città. Per consolidare una strategia che dia campo alle politiche culturali integranti nella nostra identità, con questa nuova istituzione, Modena si conferma città della cultura, del talento e della creatività. È in aumento il turismo culturale a Modena è sempre più crediamo che la cultura sia materia di benessere per la città e piattaforma di coesione sociale e lavoreremo nel tentativo di intercettare il nuovo turismo che si sta rafforzando, dagli eventi straordinari alle manifestazioni come Festival Filosofia, fino a mostre di alto livello, con l’obiettivo di far scoprire Modena sempre più profondamente». 
Continua il Presidente di Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Paolo Cavicchioli: «È questo un percorso fortemente voluto perché la Fondazione rappresenta una grande opportunità per la nostra città. Un progetto all’insegna del condividere e mettere a sistema esperienze che insieme possono diventare una leva ulteriore per Modena. Fondazione Cassa di Risparmio confermerà il lavoro con Fondazione Fotografia e gli impegni economici già intercorsi con Galleria Civica e Museo della Figurina, per una cifra complessiva di circa un milione e centomila euro». 
Prosegue Gino Lugli, presidente di FMAV: «Proveniente da un’esperienza molto diversa da quella che sarà quella della Fondazione ma ci sono due aspetti distinti nella governance. La mia cerca di integrare tre diverse strutture su tre concetti: risorse, obiettivi, risultati. Le risorse economiche sono 2 milioni di euro e umane sono 27 persone con competenze e buone capacità. L’obiettivo principale è quello di diventare una forte attrattiva che la città può offrire. I risultati si vedranno con le attività ma si devono misurare con la serietà con cui il programma sarà affrontato». Diana Baldon, direttrice di Fondazione Modena Arti Visive, si presenta entusiasta del nuovo programma espositivo che rilancia queste tre importanti istituzioni, con iniziative di ampio respiro ma costruite in modo unitario. Sottolinea: «Importante è l’educazione visiva e saranno organizzati programmi che coinvolgeranno occasioni di approfondimento con altre istituzioni locali. Si è formato un dipartimento pedagogico che si occupa di laboratori per bambini, ragazzi ma anche adulti». 
Ricco di nomi nuovi per Modena, il programma prevede mostre dislocate in tutte e tre le sedi museali: Galleria Civica, Fondazione Fotografia Modena e Museo della Figurina. Per quanto riguarda il programma di Galleria Civica, si inaugura venerdì 9 marzo con una personale tutta dedicata all’artista americano Ad Reinhardt, a cura della stessa direttrice della FMAV Diana Baldon e che occuperà la sala grande della sede espositiva di Palazzo Santa Margherita fino al 20 maggio. «È un artista venerato, ma la cosa più interessante è che nessuno sapeva che facesse vignette satiriche a partire dagli anni ’30. Ho avuto l’occasione di poterle mettere in mostra, qui, in un luogo così legato al mondo del fumetto come Modena. Una parte comprenderà vignette prodotte per pubblicazioni di vario tipo, dai quotidiani a riviste commerciali come Glamour e pamphlet da distribuire ai soldati in Europa. Si riconosce qui l’impegno civile ed è questo che rende il tutto molto attuale». 
Il programma presenta molto attenzione alle artiste donne. La prima, della fotografa americana Sharon Lockhart, e la seconda della giovane artista italiana Adelita Husni-Bey. Sharon Lockhart, da sempre interessata a soggetti legati al mondo del lavoro femminile, si è appassionata all’edificio della Manifattura Tabacchi tanto che si sta mettendo in contatto con le operaie in pensione, oltre all’archivio fotografico storico. Ad Adelita Husni-Bey, reduce dalla Biennale di Venezia, sarà invece dedicata la personale alla Palazzina dei Giardini prevista per l’estate. Il 27 aprile e il 22 giugno saranno inaugurate due mostre che daranno spazio alle collezioni. La prima è “A cosa serve l’utopia”, organizzata in collaborazione con il festival di Fotografia Europea che estrapolerà opere dalle collezioni fotografiche di Galleria Civica e Fondazione Fotografia, trattando del tema dell’utopia. La seconda collettiva, invece, sarà il frutto del lavoro degli studenti del Corso per Curatori ICON. Entrambe saranno ospitate dagli spazi di Palazzo Santa Margherita Come ogni anno, da sette edizioni, sarà presentato The Summer Show, collettiva degli studenti del Master sull’Immagine Contemporanea. Ultima mostra prevista al momento nel programma, sarà al Museo della Figurina, World Masterpiece Theater, che tratterà dei cartoni animati, e le seguenti figurine, con sfondo pedagogico importante. Fra di essi, Anna dai capelli rossi e Le avventure di Tom Sawyer. (Ilaria Sita)

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