31 gennaio 2018

Bologna Art Week/1. Le iniziative della giovane galleria Adiacenze, tra arte e scienza

 

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C’è una piccola galleria a Bologna, nascosta tra le stradine del centro, in vicolo Santo Spirito, si chiama Adiacenze. Giovane ma preparata realtà, nata dall’iniziativa congiunta di Daniela Tozzi e Amerigo Mariotti, questo spazio è molto attivo e non teme la sperimentazione né la scommessa sui nuovi talenti. In occasione di ArteFiera non smentisce il suo spirito multitasking e propone un’articolata serie di iniziative qui raccolte. 
Si è iniziato in galleria, sabato, 27 gennaio, con la presentazione del libro di Irene Fenara, Who Needs Eyes When You Have Sapphire Crystal Lenses?, raccolta distopica di immagini provenienti da telecamere a circuito chiuso, realizzato durante la residenza The Blank Project Proposal. Intervenuti, insieme all’autrice, Cristina Rota, project manager dei programmi di residenza presso The Blank, Marco Mancuso e Luca Panaro di Chippendale Studio. 
Venerdì, 2 febbraio, alle 19.30, è la volta dell’inaugurazione della mostra di Virgilio Villoresi, Click Clack, a cura di Marco Mancuso. L’artista espone in prima assoluta tutte le sue macchine cinetiche. Sono flip book e zootropi, lampade ottiche e lanterne magiche, realizzati con oggetti di riciclo e singole componenti stampate in 3d. Nell’allestimento gli oggetti di design retrò contribuiscono a coinvolgere lo spettatore in un’atmosfera vintage capace d’inquadrare il complesso universo dell’artista entro coordinate pre-filmiche. 
Sabato, 3 febbraio, alle ore 17.30, presso Fruit Exhibition–Sala Re Enzo, sarà presentato il secondo numero di 99objects dei Petripaselli mentre l’appuntamento per il talk Arte, Scienza ed Ecologia nell’Era dell’Antropocene è domenica, 4 febbraio, dalle ore 16.30 alle 18.30, presso Arte Fiera–Sala Melodia. Partendo dal lavoro dell’artista Andreco, Climate Art Project, avviato a Parigi nel 2015 (in occasione di COP 21, conferenza sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite) i relatori – Andreco, Andrea Lerda, Marco Mancuso, Claudio Musso e Fabiola Naldi – intendono riflettere sull’aumentata trasversalità dell’arte ormai commista a scienza, tecnologia e ambiente, sviluppando un dibattito che è opera aperta, ricerca sulle nuove dinamiche tese tra antropocentrismo e futuro del pianeta. 
Come galleria indipendente dimostrano accanto alla voglia di fare e di mettersi in gioco uno stile conviviale e piacevole che vale una visita. (Paola Pluchino
In home: Andreco, Climate Art Project, 2015, frame 
In alto: Virgilio Villoresi, Click Clack, 2014, foto di Luciano Paselli

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