31 gennaio 2018

BASE Milano: una “learning machine” che raddoppia gli spazi, e si pone tra le “week” e le “city” meneghine

 

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BASE Milano è una piattaforma ibrida che si pone come “ecosistema” per lo sviluppo della creatività in rapporto alla vita della città. 
A due anni dalla sua apertura è con questo concetto che, stamattina, si è presentato il nuovo anno del grande spazio in via Tortona, ricavato in un’area dell’edificio dell’Ex Ansaldo. 
BASE però non sta fermo e amplia i suoi spazi: da aprile, infatti, si sommeranno alle superfici esistenti 6mila metri quadrati ulteriori, nel secondo e terzo piano dello stabile, e anche un cortile da condividere.
Punto di riferimento per la cultura, la creatività e l’innovazione, dopo i primi venti mesi di intensa sperimentazione, prosegue il proprio percorso riconfermandosi tra i più importanti progetti di rigenerazione urbana simbolo della Milano contemporanea, e la sua deus-ex-machina Daniela Cattaneo, oggi ne ha elencato anche le nuove prospettive. 
Da che partire? Per esempio dall’introduzione di una serie di “Mentori”; figure che, nelle attività di BASE, guideranno una serie di aree specifiche che porteranno qui ancora più energia.
C’è Matteo Ragni, per esempio, che si occuperà della programmazione dedicata al Design; Davide Giannella, che invece metterà a fuoco una serie di esposizioni dedicate alla Video Art, o l’associazione LINKE, che da anni si occupa del supporto e della produzione della giovane fotografia, e che in via Tortona sarà “head” del programma legato all’obiettivo. 
“BASE come Learning Machine: una macchina per l’apprendimento, laboratorio di formazione permanente al servizio della città, del quartiere e dei professionisti delle industrie creative. E, allo stesso tempo, una macchina che apprende, un grande organismo capace di mettere in dialogo comunità creative diverse per assorbire, condividere e ritrasformare reciproci contenuti e contaminazioni” è il claim che sottolinea la pluralità di uno spazio che – nella sua identità milanese – avrà anche una portineria di quartiere e si assocerà ad un’altra iniziativa che a Milano ha fatto scuola, nonostante la giovane età: “PianoCity”.
Il progetto PianoLink, tra gli altri, offrirà infatti una sala studio condivisa, un luogo dove i musicisti di tutti i livelli potranno esercitarsi liberamente, con una serie di pianoforti distribuiti tra gli spazi industriali. 
Per saperne di più, però, bisognerà aspettare la prossima Design Week, quando BASE compirà ufficialmente due anni di vita e le mostre prenderanno corpo, e si ufficializzeranno i “dipartimenti”. Nel frattempo però, visto che lo spazio è forse il più “sharing” della città, sappiate che come ogni bene pubblico anche in questo caso c’è bisogno del vostro aiuto: tutti i partner, donatori e sostenitori, beneficeranno degli sgravi fiscali dell’ArtBonus, e avranno in cambio un metro quadro o un pilastro dedicato a loro all’interno dell’edificio. Scoprite come contribuire su base.milano.it. E stay tuned! 

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