02 febbraio 2018

Nanda Vigo e la città del futuro al MAXXI

 

di

Dopo anni di sperimentazione su un pregevole e duttile materiale come l’Alcantara, esposizioni collettive e oltre 30 tra designer e studi nazionali e internazionali coinvolti, Alcantara – MAXXI, giunta alla sua settimana edizione, si trasforma con il programma Studio Visit, in cui ogni anno un designer affermato viene invitato a progettare uno spazio all’interno del museo che restituisca la sua personale interpretazione di un’opera della collezione permanente.
Nanda Vigo, progettista milanese che lavora sul rapporto interdisciplinare tra arte, architettura e ambiente, inaugura il progetto con Arch/arcology, a cura di Domitilla Dardi, un omaggio al visionario architetto Paolo Soleri, ideatore dell’arcologia, un’armonizzazione tra architettura ed ecologia che riconosce la necessità di una radicale riorganizzazione del vasto e scomposto paesaggio urbano perseguita con la progettazione e la costruzione di nuove città che, massimizzando l’accesso alle risorse comuni, possano portare all’evoluzione della società.
Partendo da questo concetto e da un grande disegno eseguito dal maestro, l’artista ha pensato un’istallazione tridimensionale, uno spazio in cui i visitatori possano entrare e muoversi sulle note di alcuni brani di Franco Battiato, realizzato completamente in Alcantara, un materiale composito ottenuto dalla particolare combinazione di diversi processi chimici e di filatura che lo rendono estremamente resistente e adatto a molteplici impieghi.
Su tre pareti aperte frontalmente e rivestite da un fondale nero, su cui campeggiano piccoli punti luminosi che ricordano un cielo stellato, sono esposti gli sviluppi tridimensionali di alcuni lavori che Soleri ha rappresentato solo in pianta, strutture abitative del futuro che sembrano galleggiare in questo spazio cosmico. Al centro della sala è stata inoltre collocata una grande scultura che rappresenta Single Cantilever bridge, un progetto che l’architetto ha realizzato negli anni ’60, un ponte futuristico in cui gli unici elementi che ci riportano alla realtà sono dei piccoli sassi posizionati alle sue estremità.
Progetti immaginifici per architetture del futuro a gravità zero che, dalla bidimensionalità della carta, si trasformano in uno spazio immersivo e ci proiettano verso strutture, ambienti e luoghi sostenibili che potranno, divenendo realtà, cambiare la percezione del vivere, dell’abitare nel nostro pianeta, interrompendo quell’indiscriminato sfruttamento a cui lo abbiamo sottoposto. (Elisa Eutizi)
In alto e in homepage: Nanda Vigo, Alcantara, MAXXI 2018 ph Sebastiano Luciano
INFO
Nanda Vigo. Arch/arcology
dal 2 al 25 febbraio
MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo
www.maxxi.art

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui