04 febbraio 2018

Bologna Art Week/14. Il grado zero della comunicazione. Ungrammatical all’Esprit Nouveau

 

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Il percorso video dedicato all’artista serba Katarina Zdjelar, a cura di Lorenzo Balbi per il Mambo, si radica nell’Esprit Nouvau come l’albero che armoniosamente distende le proprie fronde oltre il tetto della costruzione. Sei installazioni si insinuano nella regolare architettura progettata da Le Corbusier, la quale diventa un supporto, un vocabolario di forme primarie tra le quali si ambientano le peripezie grammaticali riprese da Zdjelar, vere e proprie esperienze sonoro-visive/comportamentali. 
Andare oltre la propria lingua madre non è l’unico elemento che si riferisce al vissuto comune, difatti l’operazione “sgrammaticata” si estende anche alla definizione di codici non verbali e di identità soggettiva e sociale. Così come nel video Rise Again (11′ 23″, 2011) in cui dei rifugiati afghani trovano la propria dimensione iniziando a praticare sport in un bosco accanto il centro di accoglienza nel quale sono ospitati. Riformulare la personale definizione del sé in un luogo completamente nuovo, in un ambiente totalmente estraneo risulta complesso e spinge l’essere umano a fare i conti con i propri limiti, altro elemento emergente dalla mostra. In Shoum (7’00”, 2009) degli operai serbi trascrivono una canzone pop inglese pur non conoscendone le parole, con risultati sorprendenti non molto lontani dalla spensierata leggerezza con la quale spesso vengono scimmiottate le canzoni straniere. In modo differente, con precisione maniacale, una donna si confronta con ben quattro composizioni musicali, in AAA (Mein Herz) (4’30”, 2016), eseguite contemporaneamente, con effetto straniante che si ricollega al primo video, in cui vengono reiterati i suoni tipici di una seduta di logopedia (The perfect sound, 14’30”, 2009). Un altro tema tratteggiato dalla mostra è il colonialismo e le sue conseguenze, ancora oggi ben visibili, come per la popolazione ghanese che ha adottato quale lingua ufficiale quella inglese (My lifetime -Malaika, 5’37”, 2012), finanche l’incursione video nei processi di ristrutturazione dell’ultimo museo coloniale in Belgio, il Royal Museum of Central Africa di Tervuren (Into the interior – Last day of the permanent exhibition, 19’22”, 2014). (Annapaola Di Maio)

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