Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Počitelj, è un piccolo villaggio della Bosnia-Erzegovina situato vicino al fiume Neretva.
Durante la guerra degli anni ’90, i gruppi armati croati iniziarono una vera e propria pulizia etnica, uccidendo e deportando i suoi abitanti, che erano per la maggior parte musulmani, costringendoli a fuggire dalle loro case. Tra questi c’era anche Sulejman Bijedić, fotografo nato a Počitelj nel 1988, ma scappato in Italia all’età di cinque anni insieme alla madre. Pochi anni fa, Bijedić, tornato nel suo paese d’origine, ha realizzato “Odavle samo u harem”, che letteralmente significa “Da qui solo al cimitero”, progetto che racconta la vita di tutti i giorni di coloro che sono sopravvissuti alla guerra e che abitano lì, o che come lui, tornano da diversi paesi per trascorre del tempo in questi luoghi della loro infanzia, con cui sentono un forte legame. (NG)