07 marzo 2018

Alla ricerca del Mondrian perduto

 
Gli eredi del maestro del neoplasticismo rivogliono le loro opere. Ma il Museo di Krefeld non ci sta

di

Alcune volte, la storia compie certe contorsioni che, a volerle seguire, fanno perdere l’orientamento. Per esempio, come fare a dirimere la questione sorta tra il Kaiser Wilhelm Museum di Krefeld e gli eredi di Piet Mondrian, sulla legittima proprietà di otto opere firmate dal grande maestro del neoplasticismo? 
Si tratta di tele realizzate intorno agli anni ’20, quando Mondrian, tornato a Parigi dopo la Grande Guerra, iniziò ad approfondire la sua ricerca geometrica e, infatti, rispondono pienamente allo stile neoplastico, con le iconiche griglie di colori primari. Secondo i documenti ufficiali, le opere sono esposte negli spazi del museo tedesco dal 1950 ma il mistero sta tutto nel come abbiano fatto a finire proprio lì. Secondo gli eredi, il museo si sarebbe appropriato indebitamente delle opere, quando l’artista abbandonò l’Europa allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Dal canto suo, il Museo è certo che i dipinti siano stati donati da Mondrian, sebbene non sia in grado di sostenere tale affermazione con prove. 
Per far valere le proprie ragioni, gli eredi hanno ingaggiato un pool di storici e ricercatori specializzati, che hanno rintracciato gli otto dipinti esposti in una mostra a Francoforte del 1929. Proprio nello stesso anno, sembra che il museo di Krefeld abbia fatto domanda per alcune opere di Mondrian per un’altra mostra sugli artisti d’avanguardia voluta dall’allora direttore Max Creutz, e, secondo le ricostruzioni, sarebbero state prestate proprio queste otto tele. Poi se ne perdono di nuovo le tracce e non si sa se Mondrian avesse mai richiesto la loro restituzione prima del 1938, quando partì per New York, dove morì nel 1944. Bisogna tenere presente che erano anni piuttosto complicati, soprattutto per gli artisti non allineati al regime nazista, che mal tollerava le astrazioni di Mondrian. Due sue opere, sequestrate dai musei di Hannover ed Essen, furono anche esposte all’Istituto archeologico di Monaco, per la famigerata mostra “Entartete Kunst”, Arte Degenerata. Forse Mondrian credeva che le sue opere fossero state distrutte oppure aveva timore di chiederne notizie. Il problema è che non emergono nemmeno nelle liste delle opere sequestrate, di solito redatte scrupolosamente. Dovevano ricomparire solo nel 1950, «in circostanze misteriose», come scrisse l’allora direttore Paul Wember. Giusto per complicare ancora le cose, aggiungiamo anche che Wember, all’inizio degli anni ’50, volle vendere quattro delle otto tele e, ovviamente, gli eredi chiedono la restituzione di tutte le opere. I quattro dipinti rimanenti e attualmente in esposizione, compaiono quindi nell’inventario del museo del 1954. Per gli altri quattro dovrà iniziare un’altra ricerca. 

1 commento

  1. La fonte è il New York Times (Catherine Hickley), ma non va preso tutto come oro colato. Alcune cose non tornano.
    Da documenti ufficiali risulta che Mondrian queste opere le abbia vendute e non regalate o prestate. Si tratta di un dato facilmente ricavabile dal “Catalogue Raisonné” di Joosten, per altro ripreso anche nella Nuova Biografia di Mondrian curata da Hans Janssen. Quindi non si capisce in base a quale titolo gli eredi ne chiedo la restituzione. Le opere furono vendute da Mondrian a Sophie Kuppers e alla Galleria Kunstausstellung Kuhl di Dresda. Successivamente, in un gruppo di 16 opere (tutte di Mondrian), presero parte alla famosa mostra “Der Stuhl” di Francoforte nel 1929. Da questo momento tutte le opere sparirono. Alcune risultano ancora “scomparse”, mentre una buna parte è miracolosamente ricomparsa tra il 1944 e il 1950 in varie località. Una di queste è appunto il museo di Krefeld e non si sa come ci siano arrivate. Ma questa è cosa nota da oltre vent’anni (lo sanno anche le pietre!). Le opere di Mondrian tutt’ora catalogate come “scomparse” e quelle “temporaneamente scomparse” (ricomparse dopo parecchi anni), sono molte e il valore complessivo supera i 100 milioni di dollari (vi posso fornire ogni dettaglio a dimostrazione). Chiaro quindi che venga un certo appetito. Il “sistema” che ruota intorno a queste opere è dir poco molto torbido. la Galleria KK di Dresda era la proprietaria di un consistente numero di opere, guarda caso tutte “scomparse” o “temporaneamente scomparse” dopo la mostra “Der Stuhl” di Francoforte. Quindi perché sono gli eredi a chiederne la restituzione? Quali accordi ci sono? Come detto, che il museo di Krefeld detenga illegalmente alcune opere è cosa nota da parecchi anni, ma gli eredi solo dal 2015 hanno iniziato questa battaglia legale, guarda caso poco dopo che i diritti su Mondrian sono scaduti (in Europa dopo 70 anni dalla morte). La storia è molto lunga e complicata, non si può spiegare in un commento. Ma è certo che siamo difronte a un vero e proprio “sistema” che ha una “precisa chiave” per aprirlo. Di cose ne ho scoperte parecchie e nel pentolone che ho scoperchiato ribolle un vero marciume.
    Poi mi spiegate perché avete cancellato il precedente commento! (domanda pleonastica)

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui