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Dipinti, autoritratti, incisioni, documenti e volumi a stampa, dedicati alle maggiori protagoniste del panorama musicale a cavallo tra il XVI e il XVII Secolo, con particolare attenzione alla corte dei Medici ma con esempi rappresentativi anche di altri contesti storico-culturali. La bellezza della musica di segno femminile, è il leitmotiv di “Con dolce forza”, la mostra organizzata dalle Gallerie degli Uffizi insieme al Comune di Bagno a Ripoli, che porta la grande arte del più prestigioso museo al mondo nel piccolo capolavoro di architettura trecentesca dell’Oratorio di Santa Caterina delle Ruote a Ponte a Ema.
‹‹Siamo onorati di accogliere di nuovo gli Uffizi nel nostro Oratorio. L’attenzione al territorio limitrofo al centro di Firenze, la volontà di uscire dai luoghi tradizionali del museo e di aprirsi a quelli meno noti ma altrettanto meritevoli, è segno di sensibilità e di una politica culturale intelligente che avvicina davvero l’arte alle comunità. Per questo voglio ringraziare gli Uffizi e in particolare il Direttore Schmidt, che ha mostrato grande disponibilità fin dal nostro primo incontro, l’estate scorsa. Insieme, abbiamo scelto di dedicare la mostra a personaggi femminili. Partiamo, non a caso, nel giorno della festa della donna, con un’esposizione e una serie di eventi collaterali che metteranno in luce la spinta dei talenti femminili nell’innovazione musicale, culturale e non solo, ieri come oggi››, ha detto il Sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini, intervenuto alla presentazione della mostra insieme al Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, alla curatrice dell’esposizione, Laura Donati, e all’Assessore comunale alla Cultura, Annalisa Massari. Infatti, quello degli Uffizi a Bagno a Ripoli è un gradito ritorno, visto che la prima collaborazione con il Comune ripolese risale a circa dieci anni fa, con il progetto “La città degli Uffizi”, mentre nel 2013 fu la volta dell’esposizione “Francesco Granacci e Giovanni Larciani all’Oratorio di Santa Caterina all’Antella”.
‹‹Oggi siamo qui per riflettere sul ruolo della donna nella produzione musicale. Partendo da un’opera d’arte diventata ormai un’icona, l’Autoritratto di Marietta, figlia del grande Jacopo Tintoretto, abbiamo strutturato un percorso volto a riaccendere l’interesse su alcune figure che hanno lasciato un segno creativo imprescindibile nel campo della musica, come è il caso emblematico della compositrice Francesca Caccini››, ha spiegato Schmidt. Tra le opere in mostra, oltre all’autoritratto di Marietta Robusti, anche testimonianze documentali relative a Francesca Caccini, compositrice passata alla storia per essere la prima donna ad aver scritto un’opera, “La liberazione di Ruggiero dall’Isola di Alcina”, nel 1625, il ritratto della “Cantatrice” dei Medici Checca Costa e quello di Vittoria della Rovere, madre del Graduca Cosimo III, grande amante delle arti e mecenate, l’autoritratto di Lavinia Fontana, seduta al cembalo, e quello di Arcangela Paladini.
La mostra sarà visitabile fino al 13 maggio.