16 marzo 2018

Ad Ancona, arte contro odio, con il Paradiso di Michelangelo Pistoletto. Che vince il Premio Haftmann

 

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Tre cerchi che si intersecano, aprendo verso l’infinito una forma ideale che include la diversità, che supera le differenze. Si tratta del Terzo Paradiso, opera capitale di Michelangelo Pistoletto che, simbolo di uguaglianza e cittadinanza contro ogni forma di intolleranza, sarà accolta dal Festival art+b=love(?), ad Ancona dal 4 all’8 aprile 2018. La performance si svolgerà sabato, 7 aprile, dalle ore 16, presso la Mole Vanvitelliana di Ancona, alla presenza del Coordinatore degli Ambasciatori del Terzo Paradiso, Francesco Saverio Teruzzi, un’azione per promuovere un cambiamento culturale, stimolando la capacità di rispondere al razzismo e all’intolleranza attraverso gli strumenti del dialogo e della creatività. «Terzo Paradiso significa il passaggio a uno stadio inedito della civiltà planetaria, indispensabile per assicurare al genere umano la propria sopravvivenza. A tale fine occorre innanzi tutto ri-formare i principi e i comportamenti etici che guidano la vita comune», ha affermato Pistoletto. 
Tra i principali esponenti dell’arte povera e dell’arte concettuale, Pistoletto si è recentemente aggiudicato il Premio Haftmann, il più cospicuo premio europeo per l’arte, assegnato dalla Fondazione Roswitha Haftmann ad artiste e artisti viventi la cui opera è considerata di straordinaria importanza, come Lawrence Weiner, Douglas Gordon e Carl Andre. La premiazione si svolgerà nell’ambito di una cerimonia ristretta, presso il Kunsthaus Zürich. 
Nel corso del tempo, i tre cerchi di questo Paradiso hanno assunto diverse sembianze, trasformandosi in app per smartphone e in installazioni in stretto dialogo con i luoghi di esposizione, dagli scavi archeologici di Pompei, all’Arena di Verona, fino allo spazio siderale. Nel caso di art+b=love(?), il festival che combina l’arte con una variabile ogni volta diversa, dalla scienza al mondo dell’impresa, acquisteranno una componente specifica. Infatti, le aziende potranno contribuire a comporre il simbolo del Terzo Paradiso inviando alla Mole di Ancona, in rappresentanza, un proprio dipendente straniero che depositerà un oggetto emblematico dell’azienda stessa, della sua attività. «Nella convinzione che il lavoro, cioè le imprese, già da molti anni stiano dando prova di essere uno dei luoghi chiave per agevolare l’integrazione tra culture diverse, vogliamo coinvolgere in questa straordinaria performance le aziende che hanno già fatto proprio questo valore, rendendo protagonisti dell’opera i dipendenti stranieri, risorsa fondamentale per la crescita economica e sociale dei territori», hanno commentato Cesare Biasini Selvaggi e Federico Bomba, direttori del festival.

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