17 marzo 2018

La speranza, tra antico e contemporaneo. Annunciati i finalisti del Premio Enrico Marinelli

 

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Francesco Arena, Marco Bagnoli, Sakshi Gupta, Mikayel Ohanjayan e Barthélémy Toguo, sono i cinque finalisti scelti tra 45 profili di artisti proposti da 10 critici e curatori di arte contemporanea provenienti da cinque continenti, nell’ambito della prima edizione dell’Enrico Marinelli Contemporary Art Award. I criteri di valutazione per la scelta dei finalisti hanno tenuto conto della capacità di ispirarsi al contesto, di creare in continuità tra passato e presente, di avvalersi di risorse locali per creare la propria opera, alla maniera in cui lavoravano i grandi maestri che hanno creato i capolavori per i monumenti dell’Opera di Santa Maria del Fiore. 
Il premio, coordinato da Adelina von Fürstenberg, promosso dall’Opera di Santa Maria del Fiore e dalla Guild of the Dome Association, è dedicato alla memoria di Enrico Marinelli, il fondatore dell’associazione non-profit istituita nel 2012 a Firenze e con un ampio raggio internazionale di attività di promozione culturale. 
Entro la prima settimana di giugno, gli artisti scelti dovranno presentare un rendering dettagliato della loro opera, ispirata al tema della “speranza”, che sarà sottoposto alla giuria, composta da Micol Forti, direttrice della Collezione di Arte Contemporanea dei Musei Vaticani, David Stuart Elliott, vice direttore e curatore senior presso il RMCA di Guangzhou, Antonio Natali, consigliere dell’Opera di Santa Maria del Fiore, Christian Oxenius, scrittore e curatore indipendente della Kunsthalle di Osnabrück, Denys Zacharopoulos, direttore artistico della Galleria Municipale, Museo e Collezione della Città di Atene. Un solo progetto sarà selezionato e il vincitore sarà invitato in residenza in Toscana per realizzare il suo lavoro durante l’estate 2018. L’opera così realizzata sarà presentata al pubblico nel mese di ottobre 2018 ed esposta temporaneamente nel Museo dell’Opera del Duomo a Firenze. 
«La Speranza era una virtù teologica, la speranza in Dio e nella sua salvezza. Oggi, anche quando essa ha ancora un contenuto religioso, la speranza riguarda le persone e le situazioni concrete, e soprattutto il loro potenziale di cambiare. Gli artisti del concorso potranno orientarsi su problematiche e aspirazioni del nostro tempo: l’immigrazione, la pace, la prosperità umana», ha commentato Timothy Verdon, direttore del Museo dell’Opera del Duomo. 
In home: Sala del Paradiso, Museo dell’Opera del Duomo, foto Claudio Giovannini
In alto: Francesco Arena

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