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Dall’Istituto di Anatomia Normale di Pavia, al Teatro di Villa Torlonia, dal Palazzo dei Normanni di Palermo, al Casino Sant’Antonio di Rodinò di Miglione, a Cittanova, passando per il Borgo Antico di Anversa degli Abruzzi. Ma, in quella bellezza tanto evidente quanto nascosta della nostra Penisola, ci sarà da perdersi, perché saranno 1000 e più gli incredibili luoghi aperti e visitabili in occasione della 26ma edizione delle Giornate FAI che, come ogni anno dal 1993, si svolgeranno il terzo fine settimana di marzo, questa volta sabato 24 e domenica 25. Una festa a cui, in 25 anni, hanno partecipato circa 10 milioni di persone, che hanno potuto scoprire oltre 11mila luoghi in 4700 città e Comuni dal nord al sud, grazie all’impegno dei 35mila “apprendisti ciceroni”, studenti delle scuole medie e superiori che accompagnano le visite.
«Si protegge ciò che si ama e si ama ciò che si conosce», sostiene Giulia Maria Crespi che, oltre a essere la fondatrice del FAI, del quale ricopre l’incarico di presidente onorario, è anche imprenditrice e proprietaria di un’azienda agricola, nel Parco naturale del Ticino, a Bereguardo, che conduce dal 1974 assieme al figlio. L’invito, insomma, è ad ampliare la propria conoscenza e magari, passando in rassegna tutti i siti aperti, si potrebbe scoprire che c’è un luogo meraviglioso proprio vicino a noi ma del quale non sospettavamo l’esistenza.
Le mete imperdibili, da un capo all’altro della Penisola? Tra le tante, impossibile fare una selezione, segnaliamo solo: Palazzo Serbelloni, gioiello del neoclassicismo milanese, il Giardino della Kolymbethra, nel cuore della Valle dei Templi di Agrigento, la Biblioteca del Complesso dei Girolamini di Napoli, il Museo delle Officine Benelli di Pescara, Ca’ Vendramin Calergi a Venezia, l’ultima residenza di Richard Wagner, Palazzo d’Orléans, a Palermo, edificato nel 1775 e dal 1947 sede della presidenza della Regione, Le Murate di Firenze, il Castello di Aymavilles ad Aosta, con le caratteristiche torri cilindriche, l’archivio di Barberis Vitale Canonico a Biella, Palazzo Famularo di Lecce, set del film Mine Vaganti di Ferzan Ozpetek. Per accedere alle visite, come sempre, basta solo lasciare un piccolo contributo a sostegno delle attività del FAI.
Qui tutti i siti aperti.