30 marzo 2018

Le Marche dopo il terremoto

 
Il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo presenta Terre in movimento. Tre autori per una Committenza fotografica sul paesaggio marchigiano, un progetto che racconta un territorio che, sconvolto dal sisma del 2016, sta cambiando

di

Per il paesaggio marchigiano le catastrofi naturali sono state e sono un trauma e una presenza continua nel corso della storia, acceleratori inevitabili di fenomeni antropologici, economici e urbani che ridefiniscono le dinamiche produttive, culturali e sociali di questo territorio.
Terre in movimento, progetto di committenza fotografica promosso dalla Soprintendenza Archeologia delle Belle Arti e del Paesaggio delle Marche, in partnership con il MAXXI e in collaborazione con l’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, vuole restituire, attraverso lo sguardo di tre grandi autori della fotografia contemporanea italiana e internazionale, l’immagine di questi paesaggi, delle opere d’arte, delle rovine, dei nuovi fragili insediamenti e delle persone che abitano questi luoghi oggi in continua metamorfosi.
Olivo Barbieri, Paola De Pietri e Petra Noordkamp sono i primi fotografi coinvolti nel progetto ai quali è stato chiesto di attuare una ricognizione personale, un lavoro documentario sul territorio,  trasformando la loro esperienza in una serie di opere, che entreranno in seguito nelle collezioni di fotografia del MAXXI, legate al nostro tempo e ai luoghi delle Marche.
Terre in movimento ha proposto ai tre artisti di raccontare questi luoghi per scoprire una nuova realtà oltre quello che si vede, di indagarli nel tentativo di produrre immagini utili che possano fermare nei ricordi, come frazioni di tempo, quei meccanismi rapidi di rimozione e ricostruzione che li vedono in costante cambiamento, di costruire visioni che contengano più tempo di quello della fotografia stessa. È uno spunto di riflessione estetica ma anche un’analisi antropologica e sociale su un territorio che, culla della cultura urbana nazionale, ha generato processi economici e sociali virtuosi e ha saputo integrare l’aspetto urbano e culturale a quello ambientale costruendo un senso di appartenenza individuale e collettiva nel territorio.
Il progetto, che verrà documentato da un catalogo e accompagnato da una serie di eventi nei luoghi coinvolti dal sisma, di cui la prima tappa sarà Ancona, e da una grande mostra al MAXXI nel 2019, è solo l’inizio di un percorso che vedrà estendere l’indagine anche alle altre aree terremotate delle regioni dell’Italia centrale. (Elisa Eutizi)

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui