«No all’architettura della repressione, classicista barocca dialettale. Sì all’architettura della libertà, rischiosa anti-idolatrica creativa». Queste parole ben sintetizzano la personalità e la poetica di Bruno Zevi (Roma, 1918-2000), multiforme talento di storico, docente, progettista saltuario, politico, broadcaster radiofonico e televisivo, critico, “agitatore” instancabile del dibattito culturale e grande comunicatore. Ma come festeggiarne il centenario della nascita? Pippo Ciorra e Jean-Louis Cohen hanno curato per lui una grande esposizione nella capitale, al MAXXI, nella galleria 2 del museo. Allestita come un grande studio, con tavoli, mensole e librerie, insieme a riviste, libri, manifesti, documenti audio e video del suo lavoro, compaiono lungo il percorso, in un dinamico carosello, anche i progetti di 38 tra gli architetti che scelse di sostenere e promuovere, da Carlo Scarpa a Pier Luigi Nervi, da Franco Albini a Maurizio Sacripanti, da Piero Sartogo a Renzo Piano
La mostra presenta materiali provenienti da preziosi fondi archivistici dello stesso MAXXI, della Fondazione Bruno Zevi e di altre autorevoli istituzioni nazionali, come lo IUAV di Venezia, lo CSAC di Parma, la Fondazione Michelucci, oltre a molti altri archivi privati.
Tra i temi emergenti della mostra, da segnalare il ruolo cruciale di Zevi in varie fasi del dibattito architettonico nazionale e internazionale, e l’importanza vitale, per lui e per tutta l’architettura italiana, del rapporto tra Architettura e politica attiva.
In alto e in homepage: Bruno Zevi, foto di Elisabetta Catalano
INFO
GLI ARCHITETTI DI ZEVI. Storia e contro storia dell’architettura italiana 1944-2000
dal 25 aprile al 16 settembre 2018
MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo
via Guido Reni 4a, Roma
orari di apertura: 11.00-19.00 (martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, domenica) |11.00 – 22.00 (sabato) | chiuso il lunedì
www.maxxi.art – info: 06 32.48.61
