24 aprile 2018

All’Accademia di Carrara, tutti in piedi per il prof Maurizio Cattelan. Con tanto di lapide

 

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Nel pomeriggio di lunedì, 23 aprile, nell’aula magna dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, Massimo Bottura e Maurizio Cattelan sono stati insigniti l’uno della laurea ad Honoris Causa e l’altro del titolo di Professore Onorario di Scultura. Due importanti riconoscimenti che tengono alto il valore dell’arte e della cultura, nella celebre Accademia toscana che, nel 2019, festeggerà ben 250 anni dalla sua istituzione. 
Non solo arte e nuove tecnologie ma spazio anche alla cosiddetta ars culinaria dello Chef stellato, che rispecchia territorialità e iconicità. «Cerco di rendere commestibili e visibili le connessioni tra natura, tecnologia e arte. Ogni pensiero è compresso in bocconi masticabili», sostiene Bottura nel suo discorso di ringraziamento, e continua «Non vedo la mia Osteria Francescana come un ristorante ma come una bottega rinascimentale, dove si impara lo stile e la cultura non tanto la tecnica. Abbiamo creato un laboratorio di idee».
Quando è la volta del celebre (e discusso) artista di montare sul palco, la folla già lo applaude, emozionata. La  sua fronte è “tatuata” col noto marchio tecnologico Huawei. L’ennesima provocazione di Cattelan che, affittando letteralmente una parte di sé, sponsorizza “Rinascimento Urbano”, un concorso lanciato da Huawei in occasione dell’uscita italiana degli smarthphone P20 e P20 Pro e che ha l’obbiettivo di promuovere la rinascita degli spazi urbani in Italia. 
L’Accademia ha messo in evidenza la carriera dell’artista come «un esempio di creatività colta e di libertà intellettuale, capace di affrontare temi sociali ed esistenziali con intelligenza critica e sguardo ironico. La sua luminosa carriera lo ha condotto ad essere esposto nei più importanti musei del mondo – tra cui il Guggenheim di New York – e a ricevere prestigiose onorificenze internazionali, dando lustro e risalto all’arte italiana nel mondo». 
Cattelan, in modo ironico e volutamente impacciato, saltellando e schiarendosi più volte la voce, ringrazia Carrara, il suo marmo e l’orgoglio di chi lo lavora «un materiale con cui si scrive la storia», ha sottolineato. Porge i suoi ringraziamenti poi agli studenti dell’Accademia e soprattutto agli artisti passati e presenti, per essere stati «professori silenziosi» per lui. 
Ed è proprio a quegli stessi artisti, che l’irriverente Cattelan ha dedicato Eternity, il suo nuovo progetto-installazione-performance sul tema della morte realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Carrara (e che ha visto il coinvolgimento anche degli stessi studenti). Un cimitero di lapidi dei più famosi e celebri artisti del passato e della contemporaneità, realizzate sottolineando il personale tratto stilistico di ognuno di loro, dalla tomba graffito di Banksy a quella con lettere magnetiche componibili di Bruno Munari, fino anche alla lapide “cesso” di Marcel Duchamp. Non mancano certo riferimenti alla sua probabile sepoltura, più di una lapide infatti è presente in questa «costellazione della morte», tra cui la più apprezzata e impertinente, dove un cane è intento a liberarsi dai suoi bisogni, immortalato anche lui stesso in un momento “eterno”. (Annalisa Castagnoli)

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