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Chi era Jean-Michel, prima di diventare Basquiat? Potremo scoprirlo in Boom For Real, il documentario di Sara Driver e prodotto da Magnolia, in uscita l’11 maggio negli Stati Uniti, che esplora l’universo del grande artista americano, puntando l’obiettivo sul periodo compreso tra gli ultimi anni ’70 e i primi ’80, da quando, diciassettenne ribelle e insofferente all’autorità, strinse amicizia con il giovane graffitista Al Diaz, dando vita alla celeberrima tag SAMO-Same Old Shit. Sullo sfondo, una New York investita da un irripetibile e ormai leggendario fermento culturale e artistico, dal quale dovevano emergere, di lì a poco, nomi come Jim Jarmusch, Nan Goldin, Kenny Scharf, Lee Quinones, Patricia Field e tanti altri. Driver, nome noto nel panorama della cinematografia indipendente, conosce benissimo quell’ambiente, frequentato in prima persona e, nel suo documentario, ha restituito anche le ombre della situazione, come quella dell’Aids che, di lì, a poco, avrebbe falcidiato la città. «Qusto film celebra l’umanità di Jean-Michel e ho voluto evitare qualunque mistificazione», ha dichiarato la regista. Attraverso materiale d’archivio inedito, tra interviste e footage, si delinea non solo il ritratto di Basquiat da giovane ma anche il paesaggio di un’epoca in transizione, caratterizzata dal punk e dall’hip hip, dalle droghe agli angoli delle strade a dalla politica di Ronald Reagan e dall’implosione del sogno americano.
Qui sotto il trailer.