10 maggio 2018

Cannes/2. Ecco il primo film italiano. La strada dei Samouni, di Stefano Savona

 

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Amal corre per inseguire Ahmed, vediamo la piccola schiena del bambino perdersi nell’alta vegetazione, mentre dal cielo cadono pesanti grappoli di pioggia. Densamente evocative, come un sogno ancora vivido, fluiscono le animazioni che Simone Massi ha realizzato per La strada dei Samouni, opera di di Stefano Savona, primo film italiano a essere presentato a Cannes, per la Quinzaine des Réalisateurs, la selezione parallela a quella ufficiale del Festival, nella quale c’è anche Troppa grazia, di Gianni Zanasi
Il film racconta la storia di Piombo fuso, operazione militare lanciata dall’esercito israeliano e durata dal 27 dicembre 2008 al 18 gennaio 2009, con l’intento di «colpire duramente l’amministrazione di Hamas». Le vicende sono viste attraverso gli occhi di una bambina, Amal Samouni, e dei suoi parenti, una famiglia allargata di contadini i cui campi coltivati si estendono nella periferia della striscia di Gaza. Adesso il cielo è limpido, un bambino si arrampica su un mandorlo e ne raccoglie i frutti, facendo attenzione a non rompere i rami, l’albero è l’unico ricordo del padre. La famiglia Samouni perse 29 dei suoi membri durante quella operazione. 
Savona, palermitano, già vincitore di un David di Donatello per il suo documentario del 2012 sugli eventi di Piazza Tahrir, si trovava a Gaza in quel periodo e usò il suo blog per diffondere le immagini dell’operazione. In quella occasione ebbe modo di conoscere la famiglia dei Samouni e subito nacque l’idea di raccontare in un film la loro vicenda. Ci sono voluti cinque anni di lavoro, dovuti anche a uno scrupoloso lavoro di ricostruzione dei fatti, attraverso gli atti di una commissione di inchiesta Onu e di una israeliana. Ma il risultato è godibile ed emozionante, quasi mari retorico – e il rischio era alto, considerando il tema e il punto di vista. «Dobbiamo assumerci la responsabilità di raccontare nel modo più semplice possibile una situazione complicata. Con tutta la fatica che questa ricostruzione comporta», ha commentato Savona.

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