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Laure Prouvost, seguendo l’amore per il Dada e una “autofiction onirica” – scrive Le Figaro, segue Xavier Veilhan che nel 2017 ha trasformato il padiglione francese in un laboratorio per esperienze musicali
“Abbiamo scelto di fidarci di una delle artiste tra le più inventive della scena francese della sua generazione, che ha già una buona esperienza internazionale. Laure Prouvost è molto orgogliosa di rappresentare la Francia nel 2019 a Venezia. Sta già pensando duro!” è il commento del comitato di selezione, che ha anche ricordato “la capacità di catturare intimi quanto universali soggetti che l’artista utilizza nello spazio usando mezzi estremamente diversi”. Laure Prouvost gioca, si legge ancora nella dichiarazione ufficiale, “tra fiction e rapporto molto personale con il linguaggio e la tradizione di raccontare con umorismo e poesia il corpo e la vita”.