01 novembre 2002

exibinterviste la giovane arte – Daniele Puppi

 
Il suo studio è di volta in volta lo spazio in cui opera, che reinventa e trasforma con le immagini video e suoni. Il suo maggior impegno durante il lavoro è quello di riuscire a non pensare prima di agire. Questo e Daniele Puppi, ed Exibart lo ha incontrato per voi…

di

Sei a Roma da molti anni?
Da circa sette anni.

Che tipo di studi hai fatto?
Ho frequentato l’Accademia di Venezia, di Bologna e quella di Roma dove poi mi sono diplomato, ma non mi sono mai sentito uno studente, quegli anni sono stati per me un progetto di movimento, un “attraversamento”.

Cosa ti aspettavi da Roma?
Nulla di particolare ma è proprio attraverso la storia, la cultura e specialmente l’architettura di Roma che la mia ricerca ha avuto modo di svilupparsi e di manifestarsi.
Le Folie di Villa Medici - Daniele Puppi
Qual è il tuo metodo di lavoro?
Il lavoro si realizza e prende forma come sintesi di alcune finalità che perseguo nel confrontarmi con lo spazio: produrre un movimento che tenga lo spazio e ne coinvolga simultaneamente tutti i punti; riuscire a trovare la possibilità di poter “apparire” in qualsiasi punto; tentare di costruire uno spazio “adiacente”allo spazio già consolidato

Quanto può condizionarti lo spazio che ti viene messo a disposizione?
Molto, essendo un elemento portante del mio lavoro.

Che tipo di videocamera usi?
Affitto di volta in volta la tecnologia necessaria che più si adatta al lavoro che intendo fare.

Quali sono i tuoi riferimenti culturali?
MOlti e vari, da Michelangelo a Carmelo Bene a Fassbinder ad Herzog tanto per citarne alcuni. Stimo particolarmente quanti sono riusciti a dar prova di grande coraggio attraverso un lavoro sostanzialmente indipendente.

Chi sono i tuoi amici?
Tra gli artisti frequento Pintaldi, Salvino, Pietrella, Pietroniro, Benassi, Bertugno…e il grande Ontani

Come affronti il mercato?
Tentando di fargli lo sgambetto. 

Per fruire di una tua opera è necessaria una tecnologia sofisticata?
La tecnologia si è ormai così semplice che una videoinstallazione può trovare tranquillamente posto in qualsiasi casa come una scultura o un quadro con la differenza che mentre questi ultimi sono sempre presenti l’installazione video sonora può “apparire” e “scomparire”.

Ma in concreto al collezionista che cosa dai?
Un cofanetto con uno o più DVD autografati insieme ad un libretto Daniele Puppicontenente le istruzioni dettagliate di come esporre (installare) il lavoro nello spazio, allegato al certificato di autenticità anch’esso autografato e numerato.

E i frammenti fotografici?
Sono un lavoro parallelo alle installazioni video sonore e con una propria autonomia.

I costi di queste opere?
Da un minimo di 2.000 ad un massimo di 14.000 euro.

I tuoi prossimi impegni?
Dopo la mostra al Magazzino d’Arte Moderna a Roma mi dedicherò al lavoro che verrà presentato il 15 Dicembre in occasione dell’inaugurazione del MART, il nuovo Museo d’Arte Moderna realizzato a Rovereto dall’architetto Mario Botta, a cura di Giorgio Verzotti.

Un’ultima battuta
Spero di riuscire a produrre nel tempo un lavoro sempre più forte e sostanzialmente indipendente.

Bio
Daniele Puppi è nato a Pordenone nel 1970. Ha all’attivo numerose mostre personali e collettive in prestigiosi spazi pubblici e privati tra cui: 2002 Galleria Massimo De Carlo, Milano, 2001 Eldorado, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Bergamo, La Folie di Villa Medici, Accademia di Francia, Roma, 1999 Galleria Franco Noero, Torino.
galleria di riferimentoGalleria Massimo de Carlo, Milano

pierluigi sacconi

exibinterviste-la giovane arte è un progetto editoriale a cura di paola capata

[exibart]

10 Commenti

  1. Non conosco l’artista ma da quello che dice nell’intervista ritengo originale i lavori che produce. Un nuovo metodo per fare arte. L’arte senza confini. Tutto è arte.
    Saluti dalla Svizzera.

  2. Non sono un esperto di questo settore di arte ma ho trovato intrigante l’intervista. Spero di veder presto le opere di Puppi

  3. sono incuriosita dal lavoro di quest’artista che non conosco e il lato umano che viene fuori dall’inervista, può aiutare a comprendere il suo percorso di lavoro

  4. Molto interessante quest’arte che nasce dagli spazi. Mi ha suscitato una grande curiosita’. Spero di vedere presto qualche istallazione. Poi da romana innamorata di Roma sono contenta che Puppi si trovi bene a lavorare con la sua arte in questa citta.
    Lilli Faraci

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