06 giugno 2018

Archivio Pensiero + Azione Padre Pino Puglisi

 
Continua la rubrica dedicata al progetto “Il Pensiero che non diventa Azione avvelena l'Anima” di Eva Frapiccini, che inaugura il 15 giugno 2018 presso l’Archivio Storico Comunale di Palermo e che raccoglie i lavori frutto di laboratori con gli studenti dei Licei Artistici Catalano e Ragusa-Kiyohara di Palermo, sulla narrazione dei protagonisti della lotta alla Mafia e di mappatura fotografica dei luoghi degli attentanti e delle stragi di stampo mafioso. La mostra resterà aperta al pubblico dal 15 giugno al 30 agosto 2018.

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Padre Pino Puglisi, detto anche 3P, come amava farsi chiamare, nasce il 15 settembre 1937 nella borgata palermitana di Brancaccio, da una famiglia di umili condizioni. A sedici anni entra nel Seminario Diocesano di Palermo e viene ordinato sacerdote il 2 luglio 1960.
Già a partire dai primi incarichi, la sua opera si svolge su due fronti: attività con i giovani e lotte sociali in difesa della legalità e dei diritti negati ai più deboli. 
Dotato di uno straordinario carisma pedagogico, Padre Puglisi possedeva una delle grandi qualità che contraddistingue i migliori educatori: l’ascolto. Un ascolto libero, forte di una cultura alimentata da profonde letture, non pregiudicato da una volontà di imporre qualcosa all’altro. 
Nominato parroco della chiesa di San Gaetano, a Brancaccio, il 29 settembre del 1990, uno dei quartieri più degradati della città di Palermo, controllato dalla mafia, propone un modello di Chiesa “militante”, che opera infaticabilmente nel territorio per riscattare emarginati e poveri. 
Il 29 gennaio 1993 inaugura il Centro Sociale Padre Nostro, un luogo di riferimento (tuttora attivo) per le famiglie e i giovani del quartiere. Padre Pino rivolge la sua attenzione al recupero degli adolescenti, soprattutto quelli che vivono per strada, che non vanno a scuola, rubano e vengono reclutati dalla mafia. Questa sua attività pastorale, che lo rese scomodo alla mafia, ha costituito il movente dell’omicidio, i cui esecutori e mandanti sono stati arrestati e condannati. 
Il 15 settembre 1993, giorno del suo 56° compleanno, è stato ucciso davanti al portone di casa. Vent’anni dopo la sua morte, la Chiesa lo ha riconosciuto come primo martire della criminalità organizzata. E’ stato beatificato il 25 maggio del 2013.
In alto e in homepage: Lettera ad un artista. Dal fondo del Centro Diocesano Pino Puglisi, Palermo
Dettaglio dal progetto Il Pensiero che non diventa Azione avvelena l’Anima di Eva Frapiccini, 2018. Courtesy dell’artista

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