11 giugno 2018

Pop o Povera? Gli oggetti quotidiani Jannis Kounellis alla Galleria Canepaneri di Milano

 

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Paradossalmente, tutti i protagonisti dell’Arte povera, movimento di avanguardia artistica e di “guerriglia” urbana contro la mercificazione dell’arte, coordinato da Germano Celant e nato nel 1967, sono oggi molto ricchi. Compreso Jannis Kounellis, scomparso lo scorso anno e molto ricercato dai collezionisti a caccia di inediti. A Milano, la galleria C+N Canepaneri rende omaggio all’artista del Pireo, trasferitosi a Roma negli anni ’50, con “Cosmogonia di oggetti comuni”, personale che presenta una serie di multipli realizzati negli anni Novanta e Duemila che, pur strizzando l’occhio al mercato, è rappresentativa della sua poetica, estetizzata. Si tratta di una ventina di lightbox metallici di diverse dimensioni, contenenti oggetti di uso quotidiano, come una macchina per cucire, un ferro da stiro antico, un paio di scarpe lustrate a festa, quotidiani, una manica di cappotto, un mandolino svuotato e riempito di carbone e altri materiali ancora. Reperti del nostro tempo, adagiati su carta da disegno caratterizzata da gesti pittorici, da una parola scritta o da una macchia di colore, scatole o scrigni della memoria che, per quanto formalmente riusciti, non emozionano, forse perché troppo perfetti. I materiali diversi, incastonati nei box metallici, rendono fin troppo quotidiano il ready made, aspirando al luxury, sono dichiaratamente pop e laccati, insomma, mancano di quell’energia vitale in rapporto all’oggetto insita nella poetica di Kounellis più strettamente legata all’Arte povera. Ma, si sa, dopo gli anni Ottanta tutto cambia, il mercato vince e, più dei contenuti, vale la griffe. Basta la firma. (Jacqueline Ceresoli)

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