15 giugno 2018

Trent’anni e sentirli forte. Yoko Ono e Mulatu Astatke per il compleanno del Centro Pecci

 

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Quello dei trent’anni è un compleanno da celebrare degnamente e il Centro Pecci non se lo fa dire due volte, presentando un ricco programma di eventi, «Non solo ricordando le importanti attività passate, ma allo stesso tempo rinnovando il suo impegno per promuovere la crescita culturale delle future generazioni e la nascita di nuove forme espressive», ha dichiarato Monica Barni, Vicepresidente e Assessore alla Cultura della Regione Toscana. Concerti, incontri, talk, mostre e installazioni, dal 22 al 24 giugno, raccogliendo un’eredità fatta di multiculturalità e trasversalità, parole chiave fin da quel 25 giugno 1988, quando il Centro Luigi Pecci, su progetto di Italo Gamberini che si ispirò agli spazi polifunzionali del Centre Pompidou, apriva le porte, prima istituzione costruita ex novo, dedicata interamente all’arte contemporanea. 
Da allora, una collezione di circa 1000 opere, con i nuclei specifici della Collezione Carlo Palli e delle acquisizioni degli Amici del Centro Pecci e della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, comprendente sculture, installazioni, ambienti, dipinti e video di artisti come Vito Acconci, Nobuyoshi Araki, Stefano Arienti, Botto & Bruno, Paolo Canevari, Enzo Cucchi, Jan Fabre, Lucio Fontana, Emilio Isgrò, Ilya Kabakov, Anish Kapoor, Jannis Kounellis, Barbara Kruger, Sol LeWitt, Eliseo Mattiacci, Fausto Melotti, Mario Merz, Bruno Munari, Hermann Nitsch, Mimmo Paladino, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto. Oltre a una serie di esposizioni frutto delle inclinazioni dei diversi direttori che si sono succeduti, da Amnon Barzel a Ida Panicelli, da Bruno Corà a Fabio Cavallucci, fino a Cristiana Perrella
Dunque, come festeggiare questo lungo percorso? Per prima cosa, guardando al proprio interno, alla propria collezione, che sarà ampliata grazie al prestito pluriennale di Pace-Piece, scultura in bronzo dipinto proveniente della Galleria dell’Accademia di Firenze e realizzata nel 2004  da Georg Baselitz, al quale l’Hirshhorn Museum di Washington dedicherà una importante retrospettiva in apertura a settembre. E subito dopo diffondendosi verso la città, per l’incontro che si svolgerà il 22 giugno, a Macrolotto Zero, con interventi di Yoko Ono e Rainer Ganahl, nell’ambito del più ampio progetto RI-GENERAZIONE POP. L’artista e musicista giapponese, icona del Pop e madrina del Fluxus, presenterà DREAM, progetto curato dal Centro Pecci con la partecipazione della Fondazione Bonotto, incentrato sulla cultura visiva contemporanea. Diffusi nell’area del Macrolotto Zero e installati davanti al museo, alcuni grandi cartelloni rinnovano ai passanti l’invito a sognare, per immaginare nuove interpretazioni della realtà. PLEASE, TEACH ME CHINESE – PLEASE, TEACH ME ITALIAN, è invece il progetto di Ganahl, artista austriaco già rappresentante del suo Paese alla Biennale di Venezia del 1999 e ospite in mostre al Whitney Museum e all’Hirschorn Collection. Incitando all’apprendimento della lingua altrui come forma di avvicinamento, Ganhal ha ideato una linea di tessuti con cui confezionare diversi abiti e mettere in scena una performance pubblica, in cui lo scambio degli abiti da parte di un gruppo di attori di varie nazionalità diventa rappresentazione della fluidità del contemporaneo. 
Il 23 giugno si ritorna al Pecci, per un talk sul trentennale, dalle 19, insieme a Cristiana Perrella e a vari rappresentanti del mondo della cultura, legati alla storia del Centro Pecci, fra cui lo scrittore Edoardo Nesi, vincitore del premio Strega nel 2013, la critica dell’arte Alessandra Mammì e l’artista Maurizio Nannucci, infaticabile animatore di spazi artistici fiorentini, come ZONA e BASE. E alle 21.30, via libera alle danze, con il concerto di GODBLESSCOMPUTERS e il dj-set di NUMA CREW
Questo sarà solo l’inizio di un calendario tutto dedicato alla musica, con il programma del Pecci Summer Live che andrà avanti fino al 13 luglio, con concerti di Iosonouncane e Paolo Angeli, 27 giugno, Frah Quintale, 28 giugno, Mulatu Astatke, 5 luglio, The Veils, 12 luglio, Calexico, 13 luglio. 
Il 24 giugno di nuovo tutti fuori, per Waterbones (Climbing), installazione che Loris Cecchiniospite del Pecci per una personale nel 2009 – ha pensato per la facciata del Gallery Hotel Art di Firenze, in collaborazione con l’azienda tessile Manteco di Montemurlo, in attesa della sua prossima opera pubblica permanente per Prato, che sarà realizzata nel corso del 2018. 
E non finisce qui, perché il 26 luglio sarà inaugurata la prossima mostra, dedicata a Fabrizio Prevedello, e aprirà la rassegna video She Devil, che andrà avanti fino al 16 settembre.

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