30 luglio 2018

INDEPENDENTS

 
Lorenzo Calamia e Marco Russotto ci raccontano di come si possa viaggiare restando in una casa due passi dal porticciolo e dalla Vucciria di Jack Fisher

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Il mio viaggiare mi porta a Palermo, ovviamente. La città è tutta un fermento, un proliferare di eventi dedicati all’arte contemporanea: gallerie che aprono temporary space, collezionisti che diventano galleristi e così via. Tra questi innumerevoli spazi ce n’è uno che mi è vicino, vicino al cuore. È l’abitazione di Lorenzo Calamia e Marco Russotto. La casa è all’interno di un palazzo, il cui ultimo rimaneggiamento è della fine dell’ottocento ma sono evidenti tracce di epoche precedenti, del ‘300 e del ‘500, in via Giovanni Meli, a due passi dalla chiesa di Santa Maria La Nova, a metà strada tra la Vucciria e il porticciolo della Cala. È una abitazione privata, che dal 2017 ha aperto le sue porte mutando in spazio espositivo che accoglie opere d’arte, moda e design.
Lorenzo, perché hai deciso di aprire le porte della vostra casa?
«Perché è un modo alternativo di viaggiare stando comodamente fermo a casa tua. Da quando viviamo a Palermo, in questa casa, sono passate tantissime persone provenienti da tutto il mondo, alcune si sono fermate solo per un caffè altre per una notte o più, raccontandoci il loro viaggio, il loro Paese, la loro storia, la loro vita».
Che significato ha “aprire le porte”? Quanto conta il rapporto personale?
«Concettualmente è l’opposto della “proprietà privata” (nel senso di “privata agli altri”), significa voler conoscere l’altro, con una buona dose di fiducia, tanta curiosità e un po’ di ottimismo e coraggio e questo può avvenire solamente tramite un rapporto personale. Diciamo che è un mio personale “gioco/esperimento antropologico”».
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Dammi una definizione del termine accoglienza, come si coniuga con il tuo progetto?
«Accoglienza per me è condivisione. Condivisione di spazi, tempo, energie, emozioni, intenti, idee, conoscenza e conoscenze, storie, progetti, risate, problemi, soluzioni dei problemi, vita, amicizia, arte, bellezza, gusti, cibo, buon vino… tutto questo è il mio progetto».
Rivela tu che cosa ci lega e perché definisco il tuo spazio a me molto vicino…
«Perché abbiamo un progetto e tanti amici in comune. Dopo l’apertura in occasione della manifestazione “Le Vie dei Tesori” 2017 con la mostra “Stanze d’Autore. L’artista è in camera” in cui erano protagonisti Arcangelo, Fabrice De Nola, Mutsuo Hirano, Thomas Lange, Marco Russotto e Laura Daddabbo, Casa Spazio aprirà nuovamente le porte e tutte le sue stanze ospitando Casa Sponge per “Border Crossing”, evento collaterale di Manifesta 12 Palermo. Dal 5 ottobre al 5 novembre 2018 Casa Spazio si vivificherà nella circolarità di intenti, di figure artistiche, di empatie progettuali con Casa Sponge in una mostra, “Memoria Collettiva”, nata con Serena Ribaudo bevendo appunto un caffè!».
Jack Fisher

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