22 giugno 2018

Addio alle Art Girls

 

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A guardare le fotografie promozionali diffuse dalle maggiori case d’asta, sembra che, ad apprezzare le opere in vendita, siano solo giovani e avvenenti donne bianche. Ma adesso le cose potrebbero cambiare e per volontà dei maggiori interpreti del settore. Sotheby’s e Christie’s hanno infatti annunciato di aver detto basta a questa pratica facilmente ascrivibile a certe declinazioni del sessismo e, d’ora in poi, non solo sarà prevista anche una quota azzurra ma verranno bandite anche le pose un po’ affettate, in stile matrimonio. Tutto è iniziato dall’annuncio proveniente dal mondo del motorsport, in particolare, nei settori della Formula Uno e delle moto che non avrebbero più impiegato le cosiddette paddock girl, presenti durante le gare per proteggere i piloti dal sole, nei momenti prima della partenza, oppure in occasione delle cerimonie di premiazione.  La tradizione delle “ombrelline” nella zona box viene di solito fatta risalire a una gara automobilistica giapponese del 1960, quando Rosa Ogawa, una nota cantante pop giapponese, fu chiamata come testimonial per pubblicizzare alcuni prodotti e per premiare il vincitore. «Visto che abbiamo a che fare con una vasta gamma di opere d’arte, vogliamo assicurarci che siano mostrate al nostro pubblico nel modo più vario e coinvolgente possibile», fanno sapere da Sotheby’s. In che modo? Per esempio, «il pubblico di oggi risponde particolarmente bene alle scene dal dietro le quinte oppure alle azioni che mostrano persone – uomini e donne – al lavoro», continuano. Da parte sua, Christie’s ci ha tenuto a specificare che la pratica di fotografare solo individui di sesso femminile era dovuta anche alle preferenze degli editori e dei fotografi, che «avevano l’abitudine di chiedere espressamente la presenza di donne». 
Fonte: Frieze

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