04 luglio 2018

Come Rubens. Jan Fabre realizza le pale d’altare per la Chiesa di Sant’Agostino di Anversa

 

di

Nel 1628, l’Ordine degli Agostiniani di Anversa commissionò a Pieter Paul Rubens, Jacob Jordaens e Antoon Van Dyck tre pale d’altare per la Chiesa di Sant’Agostino, che oggi fanno parte della collezione permanente del KMSKA-Museo Reale di Belle Arti di Anversa, ancora chiuso per restauro. Dopo quattrocento anni, Nel 2018, l’ormai ex chiesa, oggi sede di AMUZ, l’auditorium che da 25 anni organizza il Laus Polyphoniae, festival dedicato alla musica antica, ha affidato lo stesso incarico a Jan Fabre, campione belga dell’arte contemporanea e già impegnato in un dialogo con Rubens nella Cattedrale di Anversa. 
All’artista nato proprio nella città delle Fiandre, nel 1958, il compito di tradurre i tre capolavori barocchi dei Maestri del ‘600 nel linguaggio dell’arte contemporanea, andando a creare le nuove pale d’altare. E la fiducia è stata ben ripagata. L’agnello, il fuoco, la musica, le figure femminili, la spiritualità, i diamanti, tra i simboli della città e della sua arte, entrano nelle opere, The monastic performance, The mystic contract e The ecstatic recording, alle quali ha lavorato per più di due anni, per conferirvi il giusto ritmo cromatico, esuberante ed estatico, tipico tanto del barocco quanto di Fabre. Tra le figure dissacranti, che incrociano la pratica ascetica con un concerto rock, ritroviamo le elitre verdi e scintillanti dei coleotteri, giù usate, tra le altre opere, per il soffitto della Sala degli Specchi del Palazzo Reale di Bruxelles, che riescono a dare quel singolare effetto a metà tra la vibrazione del mosaico e la pastosità della pittura a olio. 
Le opere rimarranno nella chiesa ed è inoltre possibile vedere i bozzetti, realizzati con la tecnica del collage, in esposizione presso la Rossaert Art Gallery di Anversa, dal 6 luglio al 4 novembre.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui