12 luglio 2018

Nuda verità, dal medioevo a Francis Bacon. A Cork, in mostra la storia dell’arte senza veli

 

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Magari sarà meno altisonante della mostra che il Met Breuer di New York ha dedicato ai mostri sacri Gustav Klimt, Egon Schiele e Pablo Picasso ma anche nella verde Irlanda, in quanto a nudi, ne sanno qualcosa. Gli spiriti bollenti per l’arte non potranno assolutamente perdere “Naked Truth: The Nude in Irish Art”, mostra appena aperta alla Crawford Art Gallery di Cork, tra le maggiori istituzioni culturali pubbliche irlandesi, e visitabile fino al 28 ottobre. Ottante opere per attraversare la storia dell’arte in déshabillé, dal punto di vista particolare dell’Eire, dai bassorilievi medievali delle Sheela-na-Gigs – rappresentazioni femminili a dir poco sproporzionate – ai ritratti iconoclasti di Francis Bacon, passando per Neoclassicismo, Cubismo ed Espressionismo. E non di solo corpo si tratta, visto che il nudo è una questione ambigua tra identità, genere e potere, come si evince dai lavori di Dorothy Cross, Kathy Prendergast, Alice Maher, Amanda Coogan, Nigel Rolfe, Brian Maguire, Jason Dunne, Pádraig Spillane, Lynn-Marie Dennehy e Andrew Folan, tra gli altri artisti in mostra. 
Un argomento che non riguarda più solo l’osceno, ciò che si tende a nascondere, cioè a vedere non vedendo, considerando l’esplicita esposizione di membra e pudende che, quotidianamente, emergono al nostro campo visivo. Corpo ideale e corpo commerciale coincidono ed è giusto che sia così? Difficile a dirsi, soprattutto d’estate, stagione in cui il fisico è maggiormente messo alla prova. Sconsigliato però il costume, potrebbe sembrare una mise fuori luogo per visitare la mostra.
In home: Elizabeth Cope, Giraffe Man, 2006. Photo Anthony Hobbs 
In alto: Dragana Jurisic, 100 Muses, 2015. © the artist. Courtesy of Caoimhe Lavelle

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