21 luglio 2018

Intervista a Tiziana Leopizzi: 14 anni di arte contemporanea, con ARTOUR-O il Must

 

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Chiusa  con grande  successo  la XXVII edizione in 14 anni, ARTOUR-O  continua  con il suo percorso nell’arte contemporanea. In attesa dei prossimi eventi all’estero, abbiamo intervistato Tiziana Leopizzi, responsabile dell’associazione no-profit Ellequadro Documenti Archivio internazionale di Arte Contemporanea, che ha come scopo quello di “usare” l’arte come comunicazione e brand identity, e che da anni valorizza il ruolo della Committenza con ARTOUR-O il MUST, il MUSeo Temporaneo, progetto itinerante in Italia e all’estero, e con i MISA – Museo Internazionale in progress di Scultura per le Aziende.
Si è appena concluso ARTOUR-O il MUST – il Museo Temporaneo,  ci può fare un bilancio per i nostri lettori? 
ARTOUR-O  ha sempre due edizioni annuali, la prima è a Firenze, perché la riteniamo la Capitale delle Arti, la seconda è itinerante, e porta in tutto il mondo gli artisti che sono stati presentati nel capoluogo toscano. A Firenze c’è stata grandissima risposta di pubblico perché le sedi sono una più bella delle altre. Siamo molto attenti alla selezione degli artisti che esponiamo, in sinergia con fondazioni, associazioni e istituzioni. Molti hanno realizzato delle opere proprio per l’occasione, come per il Cenacolo del Foligno: ci sono state cinque installazioni nate proprio da questa interessante collaborazione. Il bilancio è stato quindi positivo, perché ARTOUR-O è un progetto molto amato. Ha debuttato proprio a Firenze per scelta,  nel 2005. Da allora ogni anno a marzo è uscito con una nuova edizione, che propone una nuova lettura della Committenza tradizionale:  enti e aziende d’eccellenza comunicano la propria identità grazie al lessico dell’arte e del design.  Ho voluto riprendere cosi  quanto hanno fatto i nostri illustri avi, papi principi e potenti, che usavano l’arte come media. 
Come si svolge? Sembra  una mostra vivace e “mobile” in qualche modo. 

Si  il nome stesso Artour lo dice. Alcuni punti storici in città sono scanditi e valorizzati da una o più opere d’arte contemporanea o di design. Quest’anno l’ASP Montedomini,  il Cenacolo del Foligno,  il Conservatorio di Santa Maria degli Angeli, oltre all’Accademia delle Arti del Disegno, Fani gioielli e diversi altri. Lo scopo e far capire che l”arte di oggi è tutt’uno con quella di ieri. 
Nei vostri focus e workshops si parla molto di committenza.  Mi può raccontare questo vostro interesse?
L’interesse nasce dalla constatazione che l’Italia è uno scrigno di bellezza unico al mondo grazie a coloro che nei secoli hanno chiamato gli artisti a realizzare qualcosa per sé e a “godimento delle genti”,  per  citare l’amatissima Anna Maria Luisa de’ Medici. Perciò ci  interessa capire chi sono i nuovi committenti, che aiutano da una parte  gli artisti, ma che allo stesso tempo parlano  in maniera diversa della propria identità.

Tra  i partecipanti anche UTET che poi ė tornata  da voi,  a Genova.
Si, UTET sinonimo di  cultura in Italia,  la sua presenza non può che riempirci di sano orgoglio. 
Siete anche stati al Convento del Savonarola. 

Si tratta di uno dei consueti “follw up”  del nostro tour contemporaneo. Ci  siamo ritrovati  al Cenacolo di Fra’ Mario, responsabile dell’Ordine dei Frati Minori e grande amico di ARTOUR-O, che ha voluto cosi  ringraziarci ancora una volta della presenza del Convento con le sculture di Stefano Patti, nel percorso in città.
 
A Giugno   il MISA  con Thes Tziveli,  nel bellissimo  stabilimento di Empoli. Un nuovo importante presidio tra Arte /Impresa, un nuovo Museo Internazionale in progress di Scultura  per le Aziende.

MISA è un progetto autonomo ma anche  complementare  ad ARTOUR – O che  in sostanza è una ribalta  che ha tanti attori.  Con MISA ci spostiamo invece all’interno di un’ azienda, ed è un “assolo”. Al suo interno la mostra “Ipotesi Dinamica” che nasce dal MUST.  L’azienda  usa cosi l’arte  come strumento non solo di comunicazione, ma di coesione e crescita, e i risultati  sono molto gratificanti  sia per chi  lavora all’interno  che per il territorio.
L’ultimo nato nella fucina di idee di Ellequadro è  ALTER EGO.

Alter Ego è il ritratto artistico di un’attività, ed è rivolto ad aziende di dimensioni più piccole rispetto al  MISA che coinvolge grandi stabilimenti. Il tema è comunque sempre il  rapporto arte impresa perché artista e imprenditore hanno davvero in comune  tanti punti. 
Genova l’ha nominata recentemente sua Ambasciatrice nel mondo. E ora?  
Nulla è cambiato. Continuo a fare quello in cui credo e cioè far sapere e collaborare con gli Italiani che possiedono una naturale tendenza  al “bello”. Dopo il nuovo step di MISA Listone Giordano Terre Margaritelli, a settembre saremo con ARTOUR-O a La Valletta Cittá  della Cultura  2018, per la prima volta  insieme  con  l’Accademia Italiana della Cucina.  Vi aspettiamo con Genova Firenze ma anche tutte le Città toccate finora da Shanghai a Funchal. 

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