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Chiusa con grande successo la XXVII edizione in 14 anni, ARTOUR-O continua con il suo percorso nell’arte contemporanea. In attesa dei prossimi eventi all’estero, abbiamo intervistato Tiziana Leopizzi, responsabile dell’associazione no-profit Ellequadro Documenti Archivio internazionale di Arte Contemporanea, che ha come scopo quello di “usare” l’arte come comunicazione e brand identity, e che da anni valorizza il ruolo della Committenza con ARTOUR-O il MUST, il MUSeo Temporaneo, progetto itinerante in Italia e all’estero, e con i MISA – Museo Internazionale in progress di Scultura per le Aziende.
Si è appena concluso ARTOUR-O il MUST – il Museo Temporaneo, ci può fare un bilancio per i nostri lettori?
ARTOUR-O ha sempre due edizioni annuali, la prima è a Firenze, perché la riteniamo la Capitale delle Arti, la seconda è itinerante, e porta in tutto il mondo gli artisti che sono stati presentati nel capoluogo toscano. A Firenze c’è stata grandissima risposta di pubblico perché le sedi sono una più bella delle altre. Siamo molto attenti alla selezione degli artisti che esponiamo, in sinergia con fondazioni, associazioni e istituzioni. Molti hanno realizzato delle opere proprio per l’occasione, come per il Cenacolo del Foligno: ci sono state cinque installazioni nate proprio da questa interessante collaborazione. Il bilancio è stato quindi positivo, perché ARTOUR-O è un progetto molto amato. Ha debuttato proprio a Firenze per scelta, nel 2005. Da allora ogni anno a marzo è uscito con una nuova edizione, che propone una nuova lettura della Committenza tradizionale: enti e aziende d’eccellenza comunicano la propria identità grazie al lessico dell’arte e del design. Ho voluto riprendere cosi quanto hanno fatto i nostri illustri avi, papi principi e potenti, che usavano l’arte come media.
Come si svolge? Sembra una mostra vivace e “mobile” in qualche modo.
Si il nome stesso Artour lo dice. Alcuni punti storici in città sono scanditi e valorizzati da una o più opere d’arte contemporanea o di design. Quest’anno l’ASP Montedomini, il Cenacolo del Foligno, il Conservatorio di Santa Maria degli Angeli, oltre all’Accademia delle Arti del Disegno, Fani gioielli e diversi altri. Lo scopo e far capire che l”arte di oggi è tutt’uno con quella di ieri.
Nei vostri focus e workshops si parla molto di committenza. Mi può raccontare questo vostro interesse?
L’interesse nasce dalla constatazione che l’Italia è uno scrigno di bellezza unico al mondo grazie a coloro che nei secoli hanno chiamato gli artisti a realizzare qualcosa per sé e a “godimento delle genti”, per citare l’amatissima Anna Maria Luisa de’ Medici. Perciò ci interessa capire chi sono i nuovi committenti, che aiutano da una parte gli artisti, ma che allo stesso tempo parlano in maniera diversa della propria identità.
Tra i partecipanti anche UTET che poi ė tornata da voi, a Genova.
Si, UTET sinonimo di cultura in Italia, la sua presenza non può che riempirci di sano orgoglio.
Siete anche stati al Convento del Savonarola.
Si tratta di uno dei consueti “follw up” del nostro tour contemporaneo. Ci siamo ritrovati al Cenacolo di Fra’ Mario, responsabile dell’Ordine dei Frati Minori e grande amico di ARTOUR-O, che ha voluto cosi ringraziarci ancora una volta della presenza del Convento con le sculture di Stefano Patti, nel percorso in città.
A Giugno il MISA con Thes Tziveli, nel bellissimo stabilimento di Empoli. Un nuovo importante presidio tra Arte /Impresa, un nuovo Museo Internazionale in progress di Scultura per le Aziende.
MISA è un progetto autonomo ma anche complementare ad ARTOUR – O che in sostanza è una ribalta che ha tanti attori. Con MISA ci spostiamo invece all’interno di un’ azienda, ed è un “assolo”. Al suo interno la mostra “Ipotesi Dinamica” che nasce dal MUST. L’azienda usa cosi l’arte come strumento non solo di comunicazione, ma di coesione e crescita, e i risultati sono molto gratificanti sia per chi lavora all’interno che per il territorio.
L’ultimo nato nella fucina di idee di Ellequadro è ALTER EGO.
Alter Ego è il ritratto artistico di un’attività, ed è rivolto ad aziende di dimensioni più piccole rispetto al MISA che coinvolge grandi stabilimenti. Il tema è comunque sempre il rapporto arte impresa perché artista e imprenditore hanno davvero in comune tanti punti.
Genova l’ha nominata recentemente sua Ambasciatrice nel mondo. E ora?
Nulla è cambiato. Continuo a fare quello in cui credo e cioè far sapere e collaborare con gli Italiani che possiedono una naturale tendenza al “bello”. Dopo il nuovo step di MISA Listone Giordano Terre Margaritelli, a settembre saremo con ARTOUR-O a La Valletta Cittá della Cultura 2018, per la prima volta insieme con l’Accademia Italiana della Cucina. Vi aspettiamo con Genova Firenze ma anche tutte le Città toccate finora da Shanghai a Funchal.