19 agosto 2018

sommer.frische.kunst porta una ventata di aria contemporanea tra le cime delle Alpi

 

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Meta di villeggiatura di lusso per celebri personaggi storici, Bad Gastein ha visto passare nel tempo esponenti di monarchie oggi non più esistenti, intellettuali e artisti, oltre a magnati, maragià e aristocratici di tutta Europa, personaggi come l’imperatrice Sissi, Otto Von Bismarck, Franz Schubert, Gustav Klimt e Thomas Mann, attirati dalle acque curative ricche di radon e dall’atmosfera. Il piccolo villaggio nel cuore delle Alpi austriache rimane oggi un centro turistico di poco più di 4mila abitanti che si anima d’inverno e ospita durante l’estate sommer.frische.kunst, manifestazione artistica ormai giunta all’ottava edizione. 
Affollato di grandi hotel della Belle Epoque, oggi in gran parte abbandonati con tanto di mobilia e suppellettili, e tagliato in due dal torrente Gastein Ache, Bad Gastein, a oltre mille metri d’altitudine, ha visto quest’anno, come artisti in residenza presso la Kraftwerke, Clemens Hollerer, Simon Modersohn, Frederike Von Cranach, Anna Maja Spiess, Naneci Yurdagül e Magda Krawcewicz. Mentre ha ospitato, sparsi nel paese, gli interventi di altri artisti invitati, come quelli dei celebri Michael Sailstorfer e Jonathan Meese, degli austriaci Wencke Pond, Marta Puna, Fiona Crestani, e degli ex residenti Miriam Jonas e Martin Ogolter.
A oggi, sono oltre sessanta gli artisti ospitati da questa iniziativa pensata per rianimare e offrire ai turisti un ulteriore motivo per visitare Bad Gastein. Alcuni dei partecipanti si sono addentrati nella piccola cittadina e hanno prodotto opere a partire dalla storia locale, come Anna Maja Spiess che ha ritrovato il numero di volte in cui la cascata è stata chiusa e il costante fragore delle acque ha smesso di riverberarsi nelle vie del centro, o come Simon Modersohn, che adotta delle tematiche alpine per i suoi dipinti surreali e grotteschi. Tutt’altro approccio invece persegue Frederike Von Cranach, che porta le egagropili, degli agglomerati sferici di residui di piante che si trovano nelle spiagge, e li appende a fili tesi dal soffitto. Dipinti di bianco e installati nello spazio espositivo, creano insiemi che ingannano la percezione e si pongono a metà fra scultura e disegno. 
Fra gli artisti invitati a esporre a Bad Gastein, troviamo invece gli interventi di Michael Sailstorfer, che ha installato due grandi missili trasformati in stufe proprio davanti alla Kraftwerke. Decontestualizzando oggetti, Sailstorfer trasforma elementi potenzialmente minacciosi, come dei missili, in utili strumenti domestici. Fiona Crestani riapre una gioielleria del centro chiusa da tempo con l’installazione di una grande pista chiusa su cui corrono palle da bowling fluorescenti, metafora degli alti e bassi nella storia di Bad Gastein. 
Jonathan Meese presenta “DER WALHALLA-TRAUM (Mein Sonnenparsifalkompass)”, una mostra personale composta di diversi dipinti ispirati alla figura del Parsifal di Wagner. Mentre l’installazione di Gerwald Rockenschaub, una serie di lunghe barre monocrome distese sul tetto della Kraftwerk, è visibile da più punti. Rockenschaub, con un gesto di radicale riduzione ispirato dal minimalismo, condensa elementi pop in forme semplici e geometriche. Passeggiando verso il centro si possono incontrare i light-box del fotografo Martin Ogolter, che espone foto dei cavalli lipizzani. Nelle intenzioni dell’artista, fotografare i particolari dei sinuosi corpi dei cavalli serve a sensibilizzare l’osservatore, per percepire più intensamente le forme originali. Sfidando le nostre consuetudini visive, Ogolter invita a soffermarsi per comprendere meglio ciò che stiamo osservando. 
La densità di arte è quindi decisamente elevata, considerando la grandezza del paese, e la qualità degli interventi proposti generalmente alta. Un motivo per godersi delle vacanze alpine fra opere d’arte, terme e cime verdi. (Mattia Solari
In home e in alto: foto di Rebecca Von Rehn

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