27 agosto 2018

Il museo di Donald Trump, che ancora non esiste ma è grande quanto Atlantic City

 

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Per raccogliere tutte le opere d’arte e i progetti artistici realizzati intorno alla figura di Donald Trump, servirebbe un museo e dovrebbe anche essere molto grande, a misura di città. Atlantic City andrebbe benissimo e l’esempio non è casuale, visto che la storia della Las Vegas della costa occidentale è strettamente legata a quella dell’attuale Presidente degli Stati Uniti. A raccontarla è lo storico e docente universitario Levi Fox, che ha recentemente aperto una sede espositiva dedicata proprio a questo intreccio che, nel corso del tempo, ha lasciato segni evidenti e dai nomi a dir poco esotici sulla topografia urbana, come il Trump Taj Mahal e il Trump Castle. L’Atlantic City Trump Museum Project copre 32 anni di storia individuale e urbanistica, dal 1984, quando fu aperto il Trump Plaza, al 2016, con la cessione del Trump Taj Mahal, adesso Hard Rock Hotel & Casino Atlantic City.
In realtà, più che sede espositiva si tratta di un lungo tavolo pieghevole aperto di fronte al Trump Plaza Hotel & Casino – che sarà presto demolito – sul quale Fox ha esibito, per tutte le domeniche di agosto, circa 60 oggetti vintage, riferiti all’epopea trumpiana in città, acquistati su Ebay oppure donati. Dall’orsetto con lo stemma del Trump Marina, casinò che oggi è di proprietà della Landry’s Inc e si chiama Golden Nugget Atlantic City, a foto in bianco e nero dei tanti edifici costruiti dal controverso imprenditore e ormai distrutti. Per non parlare delle felpe con l’effige di famiglia e con l’etichetta Made in China, realizzate quando Trump parlava più di contratti commerciali che di pulsanti nucleari. 
Insomma, un lungo percorso di cattedrali e deserti, promesse e bancherotte, piloni di cemento e firme in calce, curve demografiche in ascesa e in picchiata. Celebrazione o denuncia? Entrambe, perché per Fox «il museo è un luogo di coinvolgimento di diverse prospettive». Questa domenica si terrà l’ultima edizione della mostra pop-up ma Fox vuole andare avanti e, dopo aver richiesto lo status di associazione non-profit, organizzerà una mostra temporanea e, quindi, aprirà una sede permanente sul lungomare di Atlantic City. Magari in tempo per le prossime elezioni del 2020.

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