03 settembre 2018

Fino al 10.IX.2018 En Sociètè. Pastels Du Louvre Des 17e Et 18e Siècles Musee Du Louvre, Parigi

 

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Luci soffuse, atmosfera rarefatta e silenzio. È un contesto prezioso quello che contraddistingue le sale espositive dedicate alla mostra consacrata all’arte del pastello, al Museo del Louvre di Parigi fino al prossimo 10 settembre.
All’interno di una bolla protettiva, che attutisce la calca e la confusione di uno dei musei più visitati al mondo, i pastelli, la cui polvere colorata è simile a quella che riveste le ali di una farfalla, s’impongono in tutta la loro carica naturalistica.
Il Museo del Louvre conserva infatti, insieme alla Reggia di Versailles, la più rilevante collezione nazionale di pastelli europei del XVII e XVIII secolo, realizzati essenzialmente durante i regni di Luigi XV e di Luigi XVI. 
L’insieme di opere, tra le più complete e importanti al mondo, è stata di recente riassemblata e restaurata grazie a un’importante attività di mecenariato. I centocinquanta pastelli, riscoperti e approfonditi anche da un punto di vista scientifico, sono stati poi oggetto di un catalogo ragionato, in lingua francese e inglese, che ne permette uno studio più approfondito.
Tra gli artisti in esposizione ricordiamo, ad esempio, Maurice Quentin de La Tour, Jean-Baptiste Perronneau e Jean-Baptiste Simèon Chardin, le cui opere, lontane dall’essere dei meri studi preparatori, sono una delle espressioni più autonome e compiute di questa tecnica.
Il pastello, è stato utilizzato in Italia e Francia dalla fine del XV secolo, conoscendo proprio in quest’ultima nazione, uno sviluppo senza precedenti, intorno al XVIII secolo. 
In nessun altro museo europeo è possibile apprezzarne una collezione tanto ricca, costituita tra l’altro da capolavori quali il Ritratto della marchesa di Pompadour di Maurice Quentin de La Tour, ma anche da molte altre opere di artisti europei come Rosalba Carriera, Jean-Etienne Liotard e John Russel.
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En Sociètè. Pastels Du Louvre Des 17e Et 18e Siècles Musee Du Louvre, Parigi
Sin dai suoi esordi, il pastello è stato considerato come uno strumento utilizzato soprattutto per la fase preparatoria dell’opera e si dovranno, quindi, attendere gli ultimi anni del XVII secolo perché un artista lo consideri come una tecnica finita e di pari dignità rispetto a tutte le altre.  In questo senso, Joseph Vivien (1675-1734) divenne uno specialista di ritratti che presentavano le stesse dimensioni di quelli eseguiti a olio. Anche la critica dell’epoca riconobbe che il pastello aveva il vantaggio di essere più fresco, più brillante, più vero, “avvicinandosi più alla carne” rispetto all’olio.
Nell’ambito di questa produzione tipicamente francese un posto di rilevanza è assunto dall’artista italiana Rosalba Carriera (1673-1757), che soggiornò a Parigi tra l’aprile 1720 e il marzo 1721 influenzando notevolmente il gusto degli artisti francesi. Delle sue opere si apprezzava soprattutto la grazia, la leggerezza e la verità dei colori, tratti che furono ripresi da quasi un’intera generazione di artisti.
Quella del Louvre si posiziona come una mostra lontana dai riflettori dei grandi nomi di richiamo ma che ha l’importanza di saper far apprezzare tutta una parte di produzione artistica ancora poco nota e conosciuta dal grande pubblico. L’intento è di riscoprire e di porre al centro della scena, anche rischiando in termini di affluenza, il valore del bello in se e della ricerca scientifica.
Arianna Piccolo
mostra visitata l’8 agosto
Dal 7 giugno al 10 settembre 2018
En sociètè. Pastels du Louvre des 17e et 18e siècles
Musèe du Louvre, Parigi
Info: www.louvre.fr

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