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La Fontana del Belvedere, nel Parco nel Museo di Capodimonte, tornerà finalmente a zampillare e il merito è dell’acqua effervescente per eccellenza. Ferrarelle Spa finanzierà i restauri della scultura, realizzata da autore ignoto tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, originariamente collocata presso il giardino della fruttiera e trasferita nel 1885 sul lato orientale della Reggia borbonica. Restaurata in quegli anni dallo scultore Antonio Belliazzi, la fontana fu messa al centro di una vasca larga venti metri, acquisendo la dimensione monumentale che vediamo oggi.
«È un restauro che il quartiere attendeva da anni. Non avrei potuto immaginare uno sponsor migliore, così legato all’acqua e alla bellezza che questa può creare. Grazie a Ferrarelle la Fontana ritroverà la sua limpidezza e la piena funzionalità dei suoi giochi d’acqua. La missione ambientale del Bosco di Capodimonte, il più grande polmone verde della città, è affine ai valori aziendali di Ferrarelle, che ha posto il tema della sostenibilità ambientale al centro del proprio fare impresa. Questo ci fa capire che il mondo è fragile e che la sua bellezza dipende da noi», ha commentato il direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Sylvain Bellenger.
I lavori di restauro saranno eseguiti dall’impresa Centanni Restauri snc in maniera completamente eco-sostenibile, sotto la direzione dei lavori dell’architetto Giosuè De Angelis e inizieranno con un’estesa campagna diagnostica, finalizzata all’individuazione dei fattori e dei prodotti di degrado. Si procederà poi all’eliminazione dei vari agenti organici infestanti, seguiranno le operazioni di consolidamento e gli interventi di pulitura. Durante le operazioni si provvederà anche alla realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione e al ripristino degli impianti idrici e di tutte le canalizzazioni che producono i giochi d’acqua originali.
Un ulteriore passo in avanti, per la tutela dell’immenso patrimonio custodito nel museo napoletano, da aggiungere alla collaborazione con la Borsa italiana nell’ambito di “Rivelazioni – Finance for Fine Arts”, progetto che prevede l’adozione di otto dipinti di epoche diverse da parte di imprese italiane, nelle vesti di moderni mecenati della cultura. E finalmente una buona notizia per tutti, dopo le recenti emergenze, come quella del crollo del tetto della Chiesa di San Giuseppe a Roma. Anche se, considerando l’altissimo numero di siti a rischio, come evidenziato dal recente rapporto di Italia Nostra, rischia di rimanere una goccia nel mare.