08 settembre 2018

Sei muri e un cielo aperto per Festiwall. Il festival di arte pubblica torna a Ragusa

 

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Quanti muri ci vogliono per creare uno spazio di aggregazione che sia anche bello da vedere e pieno di colori? Non così tanti, ne bastano 6, preferibilmente già esistenti e legati al contesto storico e sociale del luogo e, se sono quelli di FestiWall, non c’è bisogno nemmeno del tetto, basta il cielo aperto. Dal 10 al 16 settembre, il festival internazionale di arte pubblica torna a Ragusa e, per la sua quarta edizione, si sposta in un’altra area della città siciliana che nel 1693 fu completamente distrutta da un terremoto e ricostruita in stile barocco. 
Se nelle prime tre edizioni il festival si è rivolto prima al nuovo centro cittadino, poi alla zona popolare del quartiere Selvaggio e infine al centro storico, ora si concentra sulla zona nord, quella industriale, densamente popolata ma priva di punti di socializzazione. «La scelta di intervenire in una zona definita geograficamente all’interno della città, sia per caratteristiche che per funzione, ma ancora priva di una propria identità, deriva dalla necessità del festival di proseguire il suo dialogo con il tessuto urbano utilizzando i muri e l’arte come connettore sociale e urbano, e di compiere un primo passo immaginando una nuova evoluzione della città», hanno affermato Vincenzo Cascone e Antonio Sortino, dell’Associazione Culturale Pandora, ideatori e curatori del progetto. 
6 le opere murali di quest’anno, affidate a Hense (USA), Mohamed L’Ghacham (SPA/MA), Alexey Luka (RU), Telmo Miel (NL), Pastel (ARG), Dimitris Taxis (GRE), che lavoreranno nell’area che va da viale Europa a via Archimede, fino al viale dei Platani. I nuovi muri andranno a sommarsi ai 16 delle passate edizioni, opere tanto permanenti quanto dinamiche e rigeneratrici del tessuto urbano. In programma anche un’agenda fitta di concerti, dj set, workshop e talk, mentre 4 saranno le mostre ospitate nel quartiere generale di FestiWall che, come da tradizione, è allestito in uno spazio preesistente, in un’ex fabbrica tessile risalente agli inizi degli anni ’60. Qui, in uno dei più importanti siti di archeologia industriale della città, Clemens Behr (DE) realizzerà un’installazione con i materiali trovati all’interno dello stabile, Alex FaKso (IT) presenterà una mostra di opere fotografiche inedite dal 2013 a oggi, Luca Font (IT) proporrà un progetto site specific in realtà aumentata e Gurrieri/Sciveres (IT), duo formato dagli architetti Giuseppe Gurrieri e Nunzio Gabriele Sciveres, mostrerà i risultati dello studio sul recupero dell’area. 
Oltre alle mostre, il Quartier Generale ospiterà tutti gli eventi della manifestazione: due workshop, uno con Luca Barcellona, calligrafo tra i più noti in Italia e in Europa, e l’altro di linocut, tecnica di stampa diretta su carta, cartone o stoffa con Elena Campa; la proiezione del documentario FAME di StudioCromie; una serata dedicata alla Stand Up Comedy con Pietro Sparacino; il talk La città possibile a cura degli architetti Giuseppe Gurrieri e Nunzio Gabriele Sciveres con Francesco Pagliari; i live di L’Elfo, Gigante, Amato Jazz Trio, Go Dugong, Tama Sumo e molti altri. 
Qui il programma completo.
In home: FestiWall 2016, Evoca 1, ph credits Marcello Bocchieri 
In alto: FestiWall 2015, Natalia Rak, ph credits Marcello Bocchieri

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