10 settembre 2018

Fino al 15.IX.2018 Artisti Sul Tevere, Fra Emilio Villa E Topazia Alliata 1954-1967 Galleria Aleandri Arte Moderna, Roma

 

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Leggiamo con divertita curiosità da un pieghevole datato aprile-maggio 1955: “Esposizione di Arte Attuale sul Tevere presso la zattera del Ciriola alla discesa di Ponte S. Angelo, riva destra”. Nelle cronache romane di quegli anni Er Ciriola, al secolo Luigi Rodolfo Benedetti, era un personaggio molto popolare, tanto che il regista Dino Risi volle girare sul suo barcone diverse scene del film Poveri ma belli…ma, in questa sede, ci interessa piuttosto occuparci dei promotori di quella singolare iniziativa artistica: la duchessa Topazia Alliata di Salaparuta (Palermo 1913– Roma, 2015), pittrice e gallerista d’indole cosmopolita, dotata di uno spiccato talento imprenditoriale, ed Emilio Villa (Affori, Milano, 1914– Rieti, 2003) poeta, biblista e critico d’arte dallo stile erudito e studiatamente eccentrico. Due originali, innovativi protagonisti della vita culturale capitolina, attivissimi segnatamente tra la seconda metà degli anni cinquanta ed i primi anni sessanta, che oggi la Galleria Aleandri ha inteso lumeggiare con una mostra che raccoglie gli artisti promossi e in qualche misura influenzati dai due amici-sodali che rifuggirono dalla pervasiva koinè dell’espressionismo astratto di marca statunitense, attratti dal controllato rigore dell’astrazione geometrica e dalla ricerca segnica di forme archetipali e simboliche incoraggiata, quest’ultima, se non sospinta, dalla contagiosa investigazione junghiana, più o meno coeva. 
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Brion Gysin (1916 – 1986), senza titolo, 1961, acquerello e inchiostro su carta
E si avvalsero, per le loro iniziative, di due centri propulsori dalla vita breve ma intensa: la Galleria Appia Antica (1957-1960) sita in Via Appia Antica 20 e la Galleria Trastevere (1959-1964) in Piazza in Piscinula 13. Sottolineiamo il valore documentale del catalogo della mostra curato da Manuel Barrese e prefato dalla più nota tra le figlie della duchessa, la scrittrice Dacia Maraini. Ad accoglierci, il gallerista Francesco Ceribelli. Le nostre sono due gallerie di ricerca  – ci spiega –  questo è il taglio che vogliamo dare:quella dove è in corso la mostra su Boldini tratta il periodo tra  fine ottocento e inizio novecento. Questa sede, invece, è dedicata al secondo novecento, tra gli anni ’50 e ’70…Queste due composizioni astratte sono di Enrico Cervelli che muore giovanissimo nel ’61 ma che è stato un motore portante di quegli anni; oggi è completamente sconosciuto. Vorremmo dedicare a lui la prossima mostra. Ci addita poi i quadri di Giorgio Ascani detto Nuvolo ideatore di una tecnica serigrafica in cui l’intervento dell’artista rende l’opera non riproducibile: “serotipia” gli suggerì prontamente Villa. Ecco Brion Gysin, amico di William Burroughs e noto esponente della Beat Generation, poeta, performer, pittore dal segno ossessivo e infestante. Di una china di William Turnbull tratteniamo la suggestione di quella dimensione arcaica, tribale che cova nell’interiorità più riposta dell’uomo attuale con l’anelito cogente di una domanda irrisolta. E poi Gino Marotta, Gianni Novak, Kosso Eloul e tanti altri, i cui nomi lasciamo nel calamo – o meglio nella tastiera -, ma che pure hanno dato il loro contributo di idee e di immagini a quel decennio denso di ricerche e di coraggiose sperimentazioni.
Luigi Capano
Mostra visitata il 27 giugno 
Dal 16 maggio al 15 settembre 2018
“Artisti sul Tevere, fra Emilio Villa e Topazia Alliata 1954-1967”
a cura di Manuel Barrese
Galleria Aleandri Arte Moderna
Via di Monte Giordano 26, Roma 
www.aleandriartemoderna.com 

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