12 settembre 2018

Fino al 15.IX.2018 Marco Lodola, Giovanna Fra, Tempus/Time Reggia di Caserta

 

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Un incontro tra passato e contemporaneo, con due artisti a confronto che si integrano nel relazionarsi con il passato storico e con gli spazi amplificati della Reggia di Caserta. Un confronto a tutto campo, fra la dimensione temporale legata all’antichità e il Time, sintesi provvisoria del mondo contemporaneo, come afferma Luca Beatrice nel testo dedicato alla mostra: «dialogare con stucchi, decorazioni, pitture di genere e, soprattutto, con un’architettura di inestimabile pregio può costituire un rischio ma anche una sfida affascinante», realizzando un cortocircuito visivo tra passato e presente, tra il tempus e il time. La residenza reale più grande del mondo, accoglie una importante selezione di opere di Marco Lodola, collocate nell’ingresso degli appartamenti, mentre negli spazi storici vi sono i dipinti di Giovanna Fra. La mostra continua anche nel meraviglioso parco reale a contatto con la natura, con un chilometro di percorso segnato da oltre venti monumentali sculture luminose ideate da Lodola, soggetti preferiti e personaggi immaginari nati dalle fantasia dell’artista pavese, che si integrano perfettamente nel paesaggio, partecipando a una ipotetica e stralunata festa di corte. 
Lodola è nato artisticamente negli anni Ottanta da una costola del nuovo Futurismo di Renato Barilli. Sicuramente il più interessante e convincente tra gli artisti del gruppo, nel corso degli anni ha saputo evidenziare la sua vena poetica con lavori di forte impatto grazie alle grandi dimensioni e alla vivacità dei colori trattati su forme tridimensionali di Persplex con all’interno una miriade di led di luce che generano vitalità e dinamismo che contagiano positivamente anche l’ambiente circostante. Futurismo, Fauves, Matisse, Depero e Beato Angelico, sono i giusti riferimenti per comprendere i suoi lavori. Il mondo poliedrico di Lodola, dichiaratamente New Pop e per certi versi Minimal, è fatto di luce, nasce dalla luce per essere luce, con una passione non nascosta verso la pubblicità, il design, la musica, la scenografia, il cinema e il teatro.  
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Giovanna Fra, Nel silenzio di un angelo, 2017
Opere di grande impatto visivo, esibite per quelle che sono, senza alcun significato nascosto come è percepibile da opere come la danzatrice, l’elefante, l’uomo elettrico, il cavallo rampante, il ballerino, la vespa, l’automobile e anche le pin up. Grandi opere colorate da una luce gialla, blu, rosa, verde, che si materializza poeticamente nel buio della sera illuminando tutto il percorso. C’è da sottolineare che nel 2017 vi era stato già un precedente contatto-confronto tra Lodola e le monumentali dimensioni della Reggia, quasi un’anteprima, con la messa in opera di una grande installazione sulla facciata del monumentale edificio vanvitelliano, dal titolo “The house of the rising sun”, che richiamava il tricolore italiano. 
Le installazioni di Lodola appaiono in sintonia con le tele di Giovanna Fra, caratterizzate da un forte cromatismo in cui la sperimentazione e la contaminazione di tecniche diverse permettono di relazionarsi con la pittura e con lo spazio architettonico. Il suo linguaggio segnico costituito da texture e tracce di colore informale si relazionano stabilmente con le trame del supporto digitale, privilegiando nell’immediatezza del gesto attimi di pura musicalità. Infatti, utilizzando come base frame fotografici, coglie l’occasione per misurarsi con lo spazio vanvitelliano, immettendo e reinterpretando i particolari dei motivi decorativi settecenteschi di arazzi, carte da parati, arredi Barocchi e Neoclassici stampati su tela. 
Da una parte, quindi, la voce alta dell’oggetto a dismisura d’impronta Pop che decanta le immagini nell’ambiente, dall’altra la tensione e il raccordarsi per emozioni nascoste a bassa voce. Un dichiarato dialogo fra due mentalità assimilabili, tra l’esplosione dell’oggetto nello spazio ambientale, di Lodola, a confronto con l’intimità del colore e della memoria stratificata che si ritrae e si occulta, di Giovanna Fra. 
Doveroso sottolineare la donazione di un’opera di Marco Lodola alla città di Caserta, raffigurante Fausto Mesolella, il chitarrista degli Avion Travel scomparso il 30 marzo 2017. Si tratta di un’installazione alta tre metri, in perspex trasparente e led luminosi che verrà collocata in piazza Correra, nel centro di Caserta. Un’occasione importante per ricordare il musicista e per immettere nel tessuto urbano e sociale della città un’opera di grande respiro. 
Sandro Bongiani   
Mostra visitata il 19 luglio 2018
Dal 28 giugno al 15 settembre 2018
Marco Lodola, Giovanna Fra, Tempus / Time
Appartamenti Storici  –  Parco della  Reggia di Caserta  
Via Douhet 22 – 81100 Caserta
Orari: tutti i giorni dalle 8.30 alle 19.30, martedì chiusura settimanale
Info: caserta@operalaboratori.com

2 Commenti

  1. Un critico italiano

    Lodola il più interessante e convincente tra gli artisti del Nuovo Futurismo? Non mi pare sia l’opinione diffusa

  2. In arte ogni idea personale è assolutamente opinabile tranne che condividere le incertezze personali di qualche “critico italiano” che si nasconde per partito preso dietro un dito per non capire.

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