18 settembre 2018

Piero Manzoni, artista inclassificabile

 
Apre oggi al pubblico a Firenze “Piero Manzoni. Solo”, la seconda mostra del ciclo espositivo immaginato per offrire, di volta in volta, un breve ritratto di alcuni grandi maestri del Novecento

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Dopo un primo focus su Emilio Vedova (artista presente nella collezione Alberto Della Ragione), adesso è la volta di Piero Manzoni (Soncino, 13 luglio 1933-Milano, 6 febbraio 1963), artista che invece non rientra nel patrimonio delle collezioni civiche fiorentine. L’esposizione, a cura di Gaspare Luigi Marcone è realizzata in collaborazione con la Fondazione Piero Manzoni di Milano.
«Dopo quello su Emilio Vedova – ha spiegato Sergio Risaliti, direttore artistico del Museo del Novecento – siamo orgogliosi di inaugurare il primo ‘progetto monografico’ su Piero Manzoni in uno spazio museale a Firenze focalizzato sugli ‘oggetti’ – o meglio i ‘concetti-oggetti’ – che l’artista produce dal 1959 al 1962. Artista puro e teorico puro – di stampo fisico/comportamentale e mentale/filosofico – come testimoniano i suoi molti scritti apparsi sotto forma di diari, manifesti e articoli, con le sue azioni, le sue sperimentazioni, tecniche comunicative e di riproduzione, Manzoni ha spostato in un inedito futuro la storia dell’arte che, dopo le sue invenzioni e incursioni, non è più stata quella di prima». 
Nel percorso espositivo – che offre una panoramica delle principali tappe delle ricerche manzoniane – vi sarà anche un’appendice dedicata alla mostra “Monocromo”, esposizione collettiva tenutasi alla Galleria Il Fiore di Firenze nel gennaio 1963, che costituisce, molto probabilmente, l’ultima mostra italiana alla quale partecipa Manzoni prima della sua prematura scomparsa avvenuta a Milano per infarto il 6 febbraio di quello stesso anno.
«Tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta, durante il cosiddetto miracolo economico Manzoni compie i suoi miracoli sperimentali – ha detto il curatore Gaspare Luigi Marcone – Un artista ‘inclassificabile’ che offre continuamente stimoli critici e ipotesi di ricerca. Una ricerca scandita da polarità dialettiche: concetto/oggetto, materiale/immateriale, interno/esterno, ironia/rigore, magia/scienza, finito/infinito, tutto/niente. Dalle Linee alle opere ‘corporali’ come i Corpi d’aria, le Uova scultura e la Merda d’artista, Manzoni ha ridefinito l’idea del ‘fare arte’; il suo percorso è scandito da questi ‘concetti-oggetti’, opere ‘inscatolate’, misteriose e ironiche ma di assoluta profondità; non sono solo ‘semplici provocazioni’, l’artista ha sempre operato in modo più assoluto e totalizzante. Insieme a una costante attività teoretica le sue operazioni hanno aperto la strada a molte sperimentazioni degli anni successivi a livello nazionale e internazionale».
INFO
Piero Manzoni. Solo
Dal 18 settembre al 13 dicembre 2018
Museo del Novecento
Complesso dello Spedale delle Leopoldine
P. Santa Maria Novella 10, Firenze
museonovecento.it

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