21 settembre 2018

Come il Salvator Mundi arrivò in Louisiana. L’opera più costosa al mondo fu valutata 120 dollari

 

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A vederlo adesso – o meglio immaginarlo, perché non è stato ancora esposto al pubblico – sembra che il Salvator Mundi sia sempre stato al Louvre di Abu Dhabi, come se non fosse possibile che un’opera costata 450 milioni di dollari si sia mai spostata dalla sua teca. O almeno si potrebbe pensare che i suoi passaggi di mano siano stati sempre rintracciabili, segnati negli archivi di monarchi e oligarchi. Ovviamente non è andata proprio così, perché prima del principe saudita Mohammed bin Salman e dell’imprenditore russo Dmitrij Rybolovlev, prima della National Gallery e del Metropolitan Museum, dove fu portata per l’autenticazione, l’opera faceva modesta mostra di sè in una casa borghese di Baton Rouge, in Louisiana, tra i cimeli di famiglia di Basil Clovis Hendry. 
A gettare luce sugli anni oscuri dell’opera attribuita a Leonardo Da Vinci, quelli della metà del Novecento, quando se ne persero le tracce, è stato il Wall Street Journal, che ricostruisce la vicenda sulla base della testimonianza della figlia di Hendry, Susan Hendry Tureau, bibliotecaria in pensione alla quale deve essere venuto un colpo, avendo saputo solo alcune settimane fa della vendita da record. La signora ha spiegato che l’opera arrivò nelle mani del padre, che non avrebbe mai sospettato la verità, come lascito di una zia, Minnie Stanfill Kuntz, che spesso si recava in Europa per acquistare oggetti d’arte e d’antiquariato. Il Wall Street Journal ha scoperto che i Kuntz ritornarono da un viaggio in Inghilterra nell’estate del 1958, nello stesso periodo in cui un dipinto attribuito alla scuola vinciana, probabilmente di mano di Giovanni Boltraffio e proveniente dalla collezione di Sir Francis Cook, era stato venduto a Londra per circa 120 dollari, precisamente il 25 giugno 1958, come segnato nei registri di Sotheby’s, con tanto di indicazione dell’acquirente: Kuntz Private Collection USA. 
Considerata una copia di scarso valore, Susan ricorda come l’opera fosse esposta in casa insieme ad altre a soggetto religioso e nel corso degli anni fu sottoposta anche diversi interventi di restauro, non sempre impeccabili. Quando poi il padre della signora Hendry Tureau morì, nel 2004, il Salvator Mundi finì in asta per la New Orleans Auction Gallery, venduto a poco meno di 2mila dollari. L’opera debuttò in pubblico per una retrospettiva su Leonardo da Vinci nel 2011 alla National Gallery di Londra e due anni dopo, attribuita al genio vinciano non senza diversi dubbi, fu venduta a Yves Bouvier, per 80 milioni di dollari. E poi sappiamo com’è andata a finire.

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