27 settembre 2018

Rubens 1 Zuckerberg 0. Facebook elabora un nuovo algoritmo per autorizzare i nudi artistici

 

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Quella tra Facebook e i nudi della storia dell’arte è una lotta senza quartiere, che ha visto prevalere il social network quasi sempre. Ma non questa volta. Il maestro fiammingo Pieter Paul Rubens si prende la sua rivincita su Mark Zuckerberg e, al termine di un incontro tra Visit Flanders, l’Ente del turismo delle Fiandre, e i rappresentanti della società di Menlo Park, è stato stabilito che l’attuale algoritmo sarà rielaborato in modo da autorizzare le immagini di nudo artistico e, inoltre, verrà semplificata la procedura di contestazione dei contenuti bloccati. Una vittoria storica per un cambiamento di non poco conto, che con ogni probabilità inciderà drasticamente sulla vasta tipologia di immagini osservate e condivise, ogni giorno, sulle nostre home page.
I fatti risalgono a luglio, quando l’algoritmo giudicò troppo audace la posa di Era, Atena e Afrodite, in déshabillé – e anche un po’ ammiccanti – nel Giudizio di Paride, opera realizzata dal grande Rubens tra il 1638 e il 1639 e conservata al Museo del Prado. La reazione di Visit Flanders fu immediata, con una lettera di protesta a Mark Zuckerberg e un video ironico, nel quale si invitano i visitatori della Rubenshuis di Anversa, la casa museo, ex dimora del maestro fiammingo, ad allontanarsi dai dipinti del pittore, per «proteggersi dalla nudità». Una ironia decisamente mordace, visto che nel filmato compaiono anche alcune persone vestite da agenti di polizia dei social media, che impediscono fisicamente ai visitatori di sostare davanti ai dipinti di nudo. In effetti, già nel ‘700, Carlo III la mise l’opera all’indice e, ritenendo l’opera impudente, ordinò che fosse esposta in una stanza ad accesso limitato, nell’Accademia Reale di San Fernando, a Madrid. 
Ma adesso pace è fatta è si è passati da “contenuto inappropriato” a “contenuto approvato”, con un brindisi a base di birra belga tra i rappresentanti dell’Ente e quelli del social network a sancire lo storico passaggio. «Social media e arte hanno molto in comune. L’arte unisce. I social media uniscono. Ed anche i nostri Maestri Fiamminghi. Con una nuova advertising policy potremo finalmente dare ai Maestri Fiamminghi l’attenzione che meritano sul web. Un modo per stimolare gli utenti a partire per le Fiandre per ammirare i Maestri nella loro terra di origine», ha spiegato Peter de Wilde, Ceo di Visit Flanders.

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