08 ottobre 2018

Paura all’Escorial di Madrid. La Crocifissione di Tiziano cade rovinosamente sul pavimento

 

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In questi ultimi giorni, si è discusso molto del tema della distruzione dell’opera d’arte. Ma mentre nel caso di Banksy si è trattato di un’operazione attentamente progettata dallo stesso autore sotto tutti i punti di vista, similmente a quanto fecero artisti come Yves Klein e Piero Manzoni, siamo sicuri che Tiziano non sarebbe rimasto molto contento, nel vedere la sua Crocifissione di Cristo giacere in tanti pezzi sul pavimento in marmo dell’Escorial. Nella notte tra il 2 e il 3 ottobre, il grande dipinto alto 2.14 metri e largo 1.09 senza cornice e realizzato tra il 1565 e il 1566, si è staccato dal rivestimento di gesso al quale era ancorato ed è caduto sui mobili sottostanti, risalenti al XVI e XVII secolo, prima di finire rovinosamente a terra, provocando una considerevole lacerazione orizzontale della tela. 
«L’opera era ancorata al gesso con chiodi vecchi di molti anni ma l’intonaco con il tempo ha ceduto. Crediamo sia scivolato poco a poco, senza che nessuno se ne accorgesse», ha dichiarato il presidente del Patrimonio Storico Nazionale, Alfredo Pérez de Armiñán, a El Pais. Gli esperti hanno valutato in situ i danni, stilando un piano di interventi che dovranno essere eseguiti sul dipinto e hanno confermato che il degrado del muro potrebbe essere la causa dell’incidente. La figura di Cristo non dovrebbe aver subito danni ma non sono state diffuse immagini o notizie più precise in merito, anche se Pérez de Arminán ha specificato l’opera sarà pienamente restaurata e nel minor tempo possibile. «Abbiamo un conservatore e un architetto sempre in servizio ma dobbiamo tenere a mente che il monastero è un enorme edificio (sono circa 2mila le stanze, ndr) con una quantità enorme di pezzi. In qualunque momento può succedere qualcosa che non vorremmo. È stata una disgrazia per la quale ho provato un dispiacere profondo», ha concluso il presidente, facendo riferimento alle decine di altre opere di maestri come, tra gli altri, Ribera, Diego Velazquez, El Greco e Luca Giordano, conservate al monastero di San Lorenzo, fatto costruire da Filippo II nel 1563 come residenza e pantheon dei re di Spagna e dal 1984 Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. 
Non esiste una stima economica del lavoro danneggiato ma nel 2017, quando è stata stipulata un’assicurazione per la mostra sul Rinascimento a Venezia, allestita al museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, il Governo ha valutato 36 dipinti dello stesso periodo a 421 milioni di euro, quindi quasi 12 milioni in media a opera, mentre nel 2011 una sacra conversazione di Tiziano, più piccola della tela dell’Escorial, è stata venduta all’asta per 14.5 milioni di euro.

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