20 ottobre 2018

Contropelo

 
Piedi sporchi. Nelle grandi “città d’arte” avviene una turistificazione che polarizza l’immaginario attorno a pochi luoghi
di Mariasole Garacci

di

1 settembre 2018 – Città del Vaticano, Cappella Sistina
Nel 2017 i Musei Vaticani hanno registrato una media di 27.000 visitatori al giorno. Marciano lungo il percorso che, senza deviazioni, attraverso la lunga manica delle gallerie dei Candelabri, degli Arazzi e delle Carte geografiche, li conduce in Cappella Sistina, in cima alla check-list dei forzati del turismo: gli eredi ignari del canone vasariano.
Il 13 agosto 2018, le presenze sono state circa 47.000.
La Cappella arriva a contenere 2.000-2.500 persone.
– “No photo, no video. Silence, please!”
Ma tra i visitatori, un uomo e una donna sui sessant’anni si tengono per mano; guardano la volta di Michelangelo, sorridendo felici. Lei si volta verso di lui:
– “Darling, I can’t believe it… we’re here, finally!”
– “Yes, honey…”
Si baciano.
18 marzo 2018 – Città del Vaticano, Cappella Sistina
Una ragazza coreana trova spazio sul sedile di marmo che corre lungo le pareti del grande ambiente affrescato; mentre aspetta che il resto del suo gruppo si raccolga dove la guida ha dato loro appuntamento, accende lo schermo del suo smartphone e si immerge in un videogame in cui una pallina blu deve rotolare nei meandri di un labirinto. Grafica sofisticata, colori estremamente vividi.
Un giorno di primavera – Roma, Fontana di Trevi
Un gruppo di giapponesi si ferma con la sua guida davanti alla fontana.
– “トレヴィの泉わ… コイン1枚だと再びローマに来ることができ…”
– “すごい…!”
A pochi metri, esattamente di fronte al monumento, le vetrine di un negozio Benetton occupano quel che resta del portico sfigurato da un restauro del 1923.
I giapponesi ripetono diligentemente il gesto mostrato loro dalla guida: spalle alla fontana, lancio della moneta con la mano destra al di sopra della spalla sinistra. Si esercitano un paio di volte, prima di esprimere un desiderio. Poi eseguono il lancio.
Hanno preparato la moneta prima di scendere dal pullman, per non rischiare di essere derubati.
Tuttavia, uno di loro viene scippato della borsa a tracolla.
Uno storpio chiede l’elemosina mentre si trascina rasoterra reclinato su uno skateboard, usando, per muoversi, le mani calzate in un paio di vecchie scarpe di cuoio. I suoi piedi deformi sono nudi e sporchi.
Intorno a lui, gruppi di turisti si muovono in diverse direzioni, compatti come banchi di alici; qualcuno inciampa nell’uomo senza vederlo. 
Stesso giorno – Roma, basilica di Sant’Agostino
Il tempo è come sospeso nella fresca penombra della chiesa, che è vuota e silenziosa.
“Nella prima cappella della Chiesa di Sant’Agostino alla man manca fece una Madonna di Loreto ritratta dal naturale con due pellegrini, uno co’ piedi fangosi, e l’altro con una cuffia sdrucita, e sudicia; e per queste leggeriezze in riguardo delle parti, che una gran pittura haver dee, da’ popolani ne fu fatto estremo schiamazzo”.
“In Santo Agostino si offeriscono le sozzure de’ piedi del Pellegrino”.
(L’immagine di questo articolo è un’opera realizzata da un ospite del laboratorio di arte-terapia condotto da Gea Casolaro con il CSM di Via Monte Tomatico, Roma)

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