27 ottobre 2018

ORA!X, ci siamo. Francesca Gambetta racconta la maratona del bando di Compagnia di San Paolo

 

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La strada della cultura è lunga e tortuosa e lastricata di consigli, che non sempre sono buoni. Allora, meglio affrontarla insieme a fidati professionisti del settore. Come è successo per gli artisti, i progettisti e i team selezionati nell’ambito della call per il bando ORA!X, promosso da Compagnia di San Paolo e dedicato ai giovani creativi che, in dialogo con alcune delle personalità più influenti e competenti in materia, hanno affrontato un percorso di empowerment scandito da quattro step. Un itinerario che ha approfondito tutte le sfumature della progettazione culturale, per sviluppare competenze sia specifiche che ad ampio raggio, per riflettere sulle debolezze e sui punti di forza delle proprie idee e, magari, per conoscere meglio anche se stessi. In questi mesi, abbiamo seguito le varie tappe e dai 101 ai nastri di partenza, sono stati 34 coloro che hanno portato a termine la maratona e, adesso, non rimane che aspettare i vincitori, che saranno proclamati a metà novembre. In attesa, abbiamo raggiunto Francesca Gambetta, program manager area innovazione culturale Compagnia di San Paolo e responsabile del bando, per farci raccontare com’è andata. 
Il Bando ORA!X ha proposto un articolato percorso di empowerment lungo quattro step, prima dell’annuncio dei progetti vincitori. Un metodo innovativo che interviene nella formulazione stessa del bando. Com’è nata l’idea e come si è sviluppata? 
«L’edizione 2015 del Bando ORA! aveva messo in evidenza come i team di progetto avessero necessità di consolidare le proprie competenze nella progettazione culturale e nella gestione delle proprie iniziative. Per questo motivo, abbiamo deciso di attivare un’azione di empowerment culturale e di capacity building in cui ai giovani candidati del Bando ORA!X fosse permesso di approfondire la conoscenza dei modelli e dei temi culturali più legati alla cultura contemporanea e di apprendere e applicare alla propria idea creativa le tecniche e gli strumenti del project management culturale». 
Nell’arco di questi ultimi mesi, i giovani artisti hanno dialogato con i protagonisti dell’industria culturale, solidificando le basi delle proprie capacità e conoscenze. Com’è andata? Quali sono stati i momenti salienti?
 «Credo che sia stata un’esperienza molto utile, sia dal punto di vista culturale sia dal punto di vista umano. I partecipanti hanno potuto ascoltare e dialogare in modo informale con importanti players del nostro contesto culturale: direttori artistici, giornalisti, scrittori, rappresentanti di istituzioni culturali, progettisti culturali. Il confronto è sempre stato dinamico, costruttivo, raramente frontale e spesso divertente e il clima nella “classe” ha favorito davvero un apprendimento sul campo e un continuo scambio di contenuti ed esperienze». 
È facile immaginare la ricchezza derivante da una esperienza così sfaccettata. C’è una situazione in particolare che le fa piacere ricordare?
«Ci sono state diverse occasioni in cui siamo stati contenti del lavoro che si stava svolgendo. L’incontro con Antonio Troiano, direttore de La Lettura de Il corriere della Sera è stato uno dei momenti più coinvolgenti del percorso di empowerment, una mattina nella quale i valori della cultura, della professionalità, dell’impegno sono stati i cardini per affrontare il tema dei pubblici e del ruolo sociale della creatività. Durante il capacity building condotto dalla Fondazione Santagata, l’esercitazione di simulare un incontro con un possibile stakeholder del proprio progetto è stata un’opportunità per mettersi in gioco e applicare concretamente quanto appreso in aula. Infine la giornata del 3 luglio, quando in una sorta di speed dating, progettisti e artisti si sono presentati e scelti reciprocamente per creare il team di progetto e candidare al Bando la propria proposta creativa: un momento di grande scambio, dialogo e anche divertimento». 
Per il Bando ORA!X siete entrati in contatto con le energie più innovative del giovane panorama creativo. Che impressione ne ha avuto?
 «Senza avere ambizioni sociologiche, ci pare che la generazione under 30 rappresenti davvero un’importante risorsa per il nostro paese. Sono giovani propositivi, attenti alle evoluzioni del mondo contemporaneo, impegnati in diversi ambito della società, creativi e, aspetto secondo noi molto positivo, interlocutori e generosi. Pensiamo che il clima di scambio e collaborazione, il bisogno di confronto e dialogo che abbiamo potuto notare tra i partecipanti di ORA!X dimostrino come sia davvero molto importante non disperdere queste energie culturali per poter favorire una crescita e un cambiamento nella nostra società». 
Perché una istituzione storica come Compagnia di San Paolo ha scelto di supportare la giovane creatività? Cosa si può imparare dalle nuove generazioni? 
«Il sostegno alla creatività contemporanea è un elemento centrale per chi voglia lavorare sullo sviluppo del comparto della cultura oggi. Da quando la Compagnia ha focalizzato interventi in tema di innovazione culturale il tema del ruolo delle nuove generazioni è parso strettamente connesso, quasi costituisse un binomio. La questione in realtà non è così semplice, non basta spingere sui temi di innovazione per aprire un canale con la creatività più giovane. Occorre trovare gli strumenti giusti, modificare le proprie modalità di intervento. Proprio da questo tipo di considerazioni, a seguito di un’attenta analisi dei bandi precedenti, è nato ORAX! e in particolare il percorso di cui abbiamo parlato».

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