05 novembre 2018

Nuova tappa per l’opera aperta di Michelangelo Pistoletto. Il Terzo Paradiso arriva a Fontecchio

 

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Dopo Assisi, Biella, Exilles, Ginevra e altri, è ora Fontecchio ad aggiungersi alla mappa di quei luoghi che, dislocati come a ricalcare un arcipelago ma concettualmente interconnessi, si fanno portatori di un pensiero nuovo, di rigenerazione e di speranza, necessariamente parafrasato per mezzo del linguaggio dell’arte contemporanea che, in questo come solo in pochi altri casi, pone in esatta simmetria natura, territorio, comunità, passato e arte. Il celebre Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto – che come noto non corrisponde solo alle singole realizzazioni che ne riformulano l’ormai riconoscibile simbologia ma coincide con un’operazione dalla risonanza decisamente più ampia e in grado di toccare vari territori disciplinari – trova nel piccolo borgo situato nel cratere sismico del terremoto del 2009 e immerso nel verde del Parco Naturale del Sirente-Velino, un degno luogo di confronto culturale, paesaggistico, storico e naturale. 
L’evento, a cura di Marcella Russo e fortemente sostenuto dal Comune cittadino che ha così donato a Fontecchio e a tutta l’area circostante un’opera permanentemente visibile, ha visto l’inaugurazione nella mattinata del 13 ottobre scorso nell’ambito della Quattordicesima Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI e, inserito anche nel più esteso progetto artistico Parco Arte di Natura, qualificandosi al pari di un esempio di alta offerta culturale in zone fuori dai circuiti turistici di massa, è stato organizzato dall’associazione culturale Grand Hotel in collaborazione con Cittàdellarte Fondazione Pistoletto, Artivazione e Rivista MU6. 
In interventi e opere della fattispecie, non è tanto l’esito finale quanto la fase esecutiva insieme al relativo svolgimento a rappresentare l’oggetto di estetizzazione dell’artista e, difatti, nella giornata inaugurale, un grande numero di persone composto da abitanti e bambini dei centri e delle scuole del circondario, guidate da Francesco Saverio Teruzzi – coordinatore degli Ambasciatori del Progetto Rebirth/Terzo Paradiso – si sono avvicendate nella realizzazione dell’opera e strette insieme nel mezzo di una sinergia operativa e creativa carica di un’inedita energia rigenerante. Il manufatto, assemblato dalla collettività ricorrendo a materiali di scarto, di riciclo e di riuso di cui gran parte derivante dal decadimento delle strutture terremotate, pertanto dal grande significato metaforico, adempie in tal modo con pertinenza ai principi di rigenerazione, condivisione e equilibrio fra natura e artificio che costituiscono la base teorica del concetto di Terzo Paradiso
Opera contemporanea che stranamente profuma d’antico, il Terzo Paradiso di Fontecchio, collocato nel centro del paese presso il parco retrostante l’Ex Convento di San Francesco, dirimpetto al monte Sirente, sembra recuperare il valore comunitario di una qualche forma di ritualità primigenia, qui tradotto nei termini moderni di condivisione, partecipazione e relazionalità, il tutto nella cornice di un territorio sì provato ma anche dal grande potenziale culturale che, proprio grazie a manifestazioni come quella in questione, può trovare nel potere dell’arte un importante strumento di riscatto e valorizzazione locale. (Davide Silvioli
In home: foto di Roberto Sala 
In alto: foto di Matteo Farinosi

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