06 novembre 2018

La statua più alta del mondo e le polemiche

 

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È stata chiamata la Statua dell’Unità, è alta 181 metri, e raffigura il primo “vice primo ministro” dell’India, Sardar Vallabhbhai Patel. Ha strappato il titolo al Buddha del Tempio della Primavera, vicino a Hong Kong, nella classifica delle sculture più alte del mondo, ed è quasi il doppio della Statua della Libertà di New York.
L’edificio è stato eretto nello stato di Gujarat, da dove veniva Patel, che ha contribuito alla nascita dell’India moderna. “Patel ha convertito la diversità dell’India nella sua più grande forza”, è stata la chiosa del Primo Ministro attuale, Narendra Modi. Il pezzo è costato 29,9 miliardi di rupie (430 milioni di dollari) e ha richiesto la presenza di circa 2mila lavoratori. La metà del prezzo è stata sostenuta dal governo del Gujarat e il resto dal governo federale e dalle donazioni, e il rivestimento di bronzo è stato prodotto in Cina, nonostante il governo stia promuovendo una campagna “Made in India”.
Il progetto è stato innalzato a partire dai disegni dello scultore indiano Ram V. Sutar, ed è in lavorazione dal 2010, e nel complesso sono state usate 25mila tonnellate di acciaio. Sutar, che compirà 94 anni a febbraio, ha ricordato: “I governi vanno e vengono, ma il loro amore per le statue non è mai venuto meno”.
La speranza è che la nuova statua diventi una grande attrazione turistica, anche se la zona dove sorge è piuttosto remota, e la città più vicina – Kevadia – non è raggiungibile in aereo. 
Eppure non tutti hanno accolto di buon grado il momumento: le agenzie di stampa locali riferiscono che migliaia di agenti di polizia stanno attualmente pattugliando l’area giorno e notte, mentre le proteste sono diventate violente. Alcuni agricoltori e attivisti chiedono un risarcimento per i terreni sequestrati dal governo per costruire il memoriale e diversi manifestanti sono stati arrestati questa settimana. India dei contrasti.
Fonte: Artnet

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