03 dicembre 2018

Provocare la storia, per il presente. Raqs Media Collective curerà la Triennale di Yokohama

 

di

Sarà Raqs Media Collective il direttore artistico della Triennale di Yokohama del 2020, manifestazione che, fin dalla sua prima edizione, nel 2001, si è proposta come osservatorio privilegiato della scena artistica contemporanea giapponese, oltre che sua forza promotrice. Per la prossima edizione, che si terrà da luglio a ottobre del 2020, la scelta sembra essere quella di rivalutare le sue posizioni, a giudicare dalla scelta di unire le forze con il collettivo di base a Nuova Delhi, fondato nel 1992 e composto da Jeebesh Bagchi, Monica Narula e Shuddhabrata Sengupta. Individuato dal comitato degli organizzatori sulla base del loro approccio raffinato ma polemico, il collettivo è noto per il suo atteggiamento improntato alla curiosità e alla commistione tra i linguaggi, avendo lavorato spesso con architetti, informatici, scrittori, registi, per progetti artistici e curatoriali. Nell’are hanno già una certa esperienza, hanno curato la Biennale di Shanghai nel 2016 e più recentemente, nel 2018, in Europa, “In the Open or in Stealth”, mostra al MACBA-Museu d’Art Contemporani de Barcelona, incentrata sulle prospettive future del tessuto urbano, sociale e produttivo della città catalana, alla quale ha partecipato anche l’italiana Rosa Barba
Anche in questo caso, il taglio della Triennale sarà storiografico e critico, visto che Yokohama è stata tra i primi porti giapponesi ad aprirsi al mondo esterno, dopo quasi 200 anni di isolamento nazionale e, da quel momento, la città è rimasta tra le più aperte e avanzate dell’isola. Con tutte le contraddizioni del caso che, Raqs Media Collective vorrà mettere allo scoperto.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui