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È tra le pietanze più saporite che si possano assaggiare ed è costruita intorno a una bolla di nulla lievitata. Cos’è? Il pane che, come elemento simbolico, non ha nulla da invidiare a materiali considerati più nobili, per esempio il marmo che, oltretutto, è difficilmente digeribile. Invece il pane, soprattutto se fatto bene, è ottimo da condividere. Emblema della socialità e del convivio, della tradizione ma anche della sperimentazione, è al cento di una mostra alla Triennale di Milano, in occasione dei dei 120 anni dell’associazione Pane Quotidiano Onlus. Per “Buoni come il Pane”, in apertura il 5 dicembre, designer, artisti, chef, scrittori e un famoso fotografo racconteranno la propria interpretazione del pane, in trenta nuovi, inaspettati esemplari.
In mostra saranno esposte sia le versioni ceramiche, realizzate dagli artisti Andrea Branzi, Letizia Cariello, Matteo Cibic, Enzo Cucchi, Michele De Lucchi, Lucio del Pezzo, Nathalie Du Pasquier, Stefano Giovannoni, Matteo Guarnaccia, Alessandro Guerriero, Giulio Iacchetti, Daniele Innamorato, Ugo La Pietra, Flavio Lucchini, Alessandro Mendini, Fabio Novembre, Elena Salmistraro, Patrick Tuttofuoco e Marco Bruzzone, Nanda Vigo, sia le loro versioni edibili, degli chef Alice Delcourt e Soda Thiam, Vittorio Fusari, Silvio Greco, Pietro Leemann, Juan Lema, Davide Longoni, Sergio Mei, Andrea Provenzani, Claudio Sadler, Elio Sironi. Gli scrittori Marco Belpoliti, Laura Bosio, Alberto Capatti, Francesco M. Cataluccio, Lella Costa, Erri De Luca, Helena Janeczek, Gianni Mura, Michela Murgia, Carlo Petrini hanno poi donato un breve testo sul pane, mentre Oliviero Toscani ne ha proposto una immagine emblematica.
Durante la charity gala dinner del 4 dicembre, le sculture, autografate dagli autori, sono state assegnate con una lotteria e il ricavato andrà interamente a favore di Pane Quotidiano Onlus, l’associazione milanese che assicura ogni giorno, gratuitamente, cibo alle fasce più povere della popolazione, distribuendo generi alimentari e beni di conforto.
La mostra sarà visitabile fino al 13 gennaio 2019.
In home: Fabio Novembre
In alto: Enzo Cucchi. Ph. Andrea Boyer