13 dicembre 2018

Independent Collections

 
Tour tra il Rossini Art Site e la Fondazione Pietro e Alberto Rossini, in Brianza
di Camilla Boemio

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Come sono distribuite nel nostro Paese le collezioni private? Con quali modalità si colleziona? Come interagiscono le opere con il paesaggio e quali sono gli artisti in collezione? I processi creativi possono cambiare il mondo, ed anche le collezioni possono rappresentare uno di quei passaggi attraverso i quali si attua la valorizzazione di un territorio nel quale si innesca un graduale cambiamento sociale e una nuova linfa culturale. Le collezioni indubbiamente hanno la capacità di attrarre nuovi interessi nei confronti di una determinata area geografica.
Quando queste ultime dialogano con la natura riescono a suggerire delle modalità sublimi attirando flussi significati di visitatori e abituali fruitori; una delle più significative collezioni internazionali a open air che comprende prestiti a lungo e breve termine e commissioni site specific è lo Yorkshire Sculpture Park, in Inghilterra. Un modello di ricerca e di grande dinamismo nel quale si possono ammirare circa più di ottanta installazioni all’aria aperta.
Il modello pubblico può senz’altro influire su come impostare una collezione privata nel verde, soprattutto se questa ultima attiva anche dei progetti nei quali le visite a tema, i laboratori per i bambini e le residenze degli artisti sono parte integrante dell’agenda della Fondazione. 
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Pietro Consagra, Ferri Bifrontali di Matera, 1978, Rossini Art Site, Briosco, Ph. Luca Rotondo, Courtesy Rossini Art Site

Prendendo a riferimento come un parco possa trasformarsi dall’interazione con le opere e quest’ultime come possono prendere forma in modo site specific dialogando con il paesaggio e la storia del luogo, ho scelto di parlare di una collezione situata in Lombardia: la Collezione Rossini.
La Collezione Rossini e le opere della Fondazione Pietro e Alberto Rossini si trovano nel parco-museo Rossini Art Site, aperto da aprile a ottobre, che raccoglie open air oltre sessanta sculture d’arte moderna e contemporanea collezionate dall’imprenditore Alberto Rossini. Il Rossini Art Site, con la direzione di Marco Rossini, organizza visite guidate e attività didattiche rivolte a gruppi, scuole e famiglie, finalizzate a valorizzare il luogo e le opere d’arte.
Il focus della Collezione Rossini e della collezione della Fondazione Pietro e Alberto Rossini è rappresentato dai protagonisti del panorama artistico italiano della seconda metà del Novecento: dal Movimento dell’Arte Concreta, dall’Informale e dall’Astrattismo Europeo fino al Nouveau Réalisme, sotto l’egida del critico d’arte Pierre Restany, che fu amico di Rossini e abituale frequentatore della casa. Sono le correnti più seguite e amate dal capostipite Alberto che, oltre a raccogliere una collezione veramente significativa di opere di questi movimenti, è stato mecenate e vicino di molti degli artisti.
Emerge anche un’altra caratteristica della fondazione, la duttilità della missione nella quale l’arte ha esercitato uno strumento efficace di comunicazione interna ed esterna alla propria identità dell’azienda di famiglia, basata sulla sperimentazione e sull’innovazione tecnologica. Parallela al parco museo risiede anche la Fondazione Pietro e Alberto Rossini un’istituzione no profit il cui direttore è Matteo Rossini, coadiuvato dalla direzione artistica della docente universitaria Francesca Guerisoli; alla quale abbiamo posto alcune domande di approfondimento sul programma e sulla missione della fondazione.
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Franz Stahler, Anfore, 1998, Rossini Art Site, Briosco, Ph. Luca Rotondo, Courtesy Rossini Art Site
Potrebbe introdurci la linea curatoriale e l’impegno nella promozione dell’arte e della cultura contemporanea che sta seguendo alla Fondazione Pietro e Alberto Rossini? 
«Siamo una fondazione nata in Brianza, riconosciuta da Regione Lombardia nel 2017 ma già operativa dal 2011, che opera nei campi della produzione e della valorizzazione dell’arte contemporanea. Produciamo performance, installazioni site specific, mostre il cui tratto distintivo è la ricerca artistica più attuale. La programmazione annuale è costituita da nuove produzioni che interessano gli spazi del parco di scultura del Rossini Art Site e del padiglione di James Wines. Gli artisti selezionati sono invitati a confrontarsi con il particolare contesto e a ideare performance o installazioni. Insieme alle nuove produzioni, la Fondazione promuove la propria collezione permanente d’arte moderna e contemporanea e la collezione Rossini, allestite nel parco del Rossini Art Site. Da tre anni organizziamo la rassegna annuale “Gli amici di Alberto Rossini”, dedicata agli artisti che hanno intrattenuto fervidi rapporti di lavoro e di amicizia con il collezionista Alberto Rossini, mancato tre anni fa. Completano il programma annuale di FPAR incontri, laboratori, rassegne video e presentazioni di libri e cataloghi che si collocano anche sedi esterne al parco. Ad esempio, abbiamo avviato una rassegna video presso Spazio Fattoria alla Fabbrica del Vapore, a Milano».
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Flavio Favelli, Container Lenin, 2016
Come strutturare un programma a doppia mandata che dialoghi con oltre una sessantina di opere di artisti di fama internazionale – tra cui César, Arman, Jean Tinguely, Daniel Spoerri, Dennis Oppenheim tra gli altri – con il paesaggio circostante e con il padiglione progettato da James Wines, baricentro del parco?
«Il modo di dialogare – o di non dialogare – è scelto dall’artista invitato di volta in volta a lavorare con FPAR. Lasciamo che siano gli artisti a pensare a un intervento che si relazioni con lo spazio, la storia e le memorie di questo luogo, senza imporre loro temi o narrative. Chiaramente, si tratta di artisti che selezioniamo in modo accurato, che secondo noi hanno le caratteristiche per poter entrare in relazione con questo luogo così particolare, stratificato e denso di significati. Qui, infatti, si intrecciano numerose storie e linee, quali la storia dell’arte, riflessioni sul paesaggio, la storia del collezionismo, la storia di una famiglia e di una comunità. Gli artisti che abbiamo invitato dal 2011 ad oggi hanno manifestano un grande interesse nel produrre un nuovo lavoro per questo contesto: è una sfida importante e complessa, per nulla semplice dato il gran numero di segni qui presenti. Ad esempio, un’artista come Chiara Mu con “Esercizio di Fuga” ha scelto di lavorare sulle preesistenze – naturali e opere d’arte disseminate nel parco – per portare alla luce delle narrazioni e delle relazioni personali e degli elementi storico-artistici da esplorare sia con lo sguardo sia con il corpo; Flavio Favelli ha invece utilizzato una delle opere più curiose della collezione, il monumento a Lenin abbattuto a Tallin, per ideare la sua installazione e performance “Container Lenin”».
Camilla Boemio
La collezione si compone di opere di:  Dennis Oppenheim, Giò Pomodoro, Paul Rebeyrolle, Rennertz Karl Manfred, Raymundo Sesma, Daniel Spoerri, Franz Stahler, Jean Tinguely, Giulio Turcato, Grazia Varisco, James Wines, Antonio Pepe, Domenico Rambelli, Francesco Somaini, Mario Negri, Bruno Munari, Arman, Elena Bellantoni, Gianpietro Carlesso, Andrea Cascella, Cesar Baldaccini, Pietro Consagra, Alberto De Braud, Fernando De Filippi, Erik Dietman, Fred Everesley, David Fried, Massimiliano Fuksas, Quinto Ghermandi, Antonio Ievolella, Leoncillo Leonardi, Federica Marangoni, Fausto Melotti, Umberto Milani, Luciano Minguzzi, Chiara Mu, Hidetoshi Nagasawa, Bianca Nappi e Gaetano Negri.
Obiettivo della Fondazione: L’obiettivo di Fondazione Pietro e Alberto Rossini è divenire sempre più un punto di riferimento per la ricerca artistica, costituendosi quale anello di contatto tra la comunità locale e alcune tra le più interessanti esperienze nazionali e internazionali. 
Prossimi appuntamenti: L’inizio della stagione 2019 della Rossini Art Site è stata fissata per il 30 marzo.
A maggio 2019 è prevista l’inaugurazione di una retrospettiva dell’artista tedesco Franz Stahler.
Il prossimo appuntamento della Fondazione Pietro e Alberto Rossini sarà a gennaio allo Spazio Fattoria alla Fabbrica del Vapore con la presentazione dell’opera video di Elena Bellantoni “Hanno annegato il mare”, già evento collaterale di Manifesta12.
Rossini Art Site: Via Col del Frejus, 3 Briosco – Lombardia

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