11 dicembre 2018

Pop-Minimalismo di polemiche a Miami

 

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È diventata una tradizione annuale per i super-dealer-galleristi Larry Gagosian e Jeffrey Deitch quella unire le forze durante Art Basel Miami Beach, ospitando una mostra al Moore Building del Design District. Quest’anno il tema, dopo il “Sesso” di un paio di anni fa, è intitolato “Pop Minimalism Minimalist Pop”, un riesame di quelle due potenti correnti d’arte statunitensi.
Eppure, secondo Artnet, si è in presenza di una mostra dal “radicale ripensamento della storia”, uno show “dominato dal club di uomini canonici, quasi tutti bianchi: Damien Hirst, Donald Judd, Jeff Koons, Roy Lichtenstein, Andy Warhol e Richard Prince“.
“Nei quattro piani del Moore, la mostra comprende ben 85 opere. Ma solo cinque di loro sono donne. Cinque pezzi sono di artisti di colore, inclusa una Infinity Room di Kusama. Gli altri stranieri, che costituiscono il 12 per cento dell’intero spettacolo, sono Sarah Morris, Tauba Auerbach, Lee Lozano, Judy Chicago, William T. Williams, Hank Willis Thomas e Ai Weiwei“.
Alle critiche Deitch ha replicato: “Se fosse stata una mostra museale e avessimo avuto più tempo, avremmo riflettuto su una visione più diversa, ma questa è una mostra commerciale vendere”.
Speriamo – continuano su Artnet – che l’anno prossimo Gagosian e Deitch prendano in considerazione un tema che si presti ad una maggiore rappresentanza di donne artiste e artisti di colore”. 
Magari anche per dare la possibilità di alzare i prezzi a chi, solitamente, sta fuori dal grande circo di Art Basel Miami, ovvero donne e “coloured people”? 
Politicamente corretto, totalmente.

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