12 dicembre 2018

Il cane, maestro di vita e di arte. Se ne parlerà a Palazzo Grassi

 

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Considerato da sempre il migliore amico dell’uomo, in realtà è anche qualcosa di più. È un compagno di vita particolarmente saggio e un po’ lo sospettavamo già, in fondo quante volte gli abbiamo chiesto consiglio? Il cane come maître à penser, detentore di una verità universale sulla quale riflettere, esponente di una filosofia di vita da applicare alla nostra quotidianità. Se ne parlerà oggi, alle 18, al Teatrino di Palazzo Grassi, per “Hot Dogs – Cani nell’arte”, una conversazione tra Martin Bethenod, direttore di Palazzo Grassi-Punta della Dogana, e Mark Alizart, filosofo, scrittore, curatore e autore di Chiens, 2017, Presses Universitaires de France. 
Nel corso dell’incontro, si ripercorrerà la storia figurativa e concettuale del cane, soggetto privilegiato dalle prime rappresentazioni rupestri, quando magari il quadrupede era visto come intermediario tra il mondo umano e quello animale, fino alle più recenti opere degli artisti contemporanei, come i teneri Dog Day’s di David Hockney, passando per divinità mitologiche, come Anubi, e onorevoli regnanti, come il mastino spagnolo ritratto in Las Meninas, capolavoro simbolico di Velázquez. 
E visto che sarebbe scortese parlarne in assenza, invitati d’onore saranno proprio i cani, con tanto di zona a loro dedicata e piccolo buffet su ciotole, allestito nel foyer del Teatrino.

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